Toscana

Immigrazione, voto ok con il maxi emendamento

di Simone Pitossi

Ci sono volute oltre tre sedute del Consiglio e oltre trenta ore di dibattito. Ma alla fine la legge sull’immigrazione ha passato l’esame dell’aula (testo legge). All’ostruzionismo del centrodestra la maggioranza di centrosinistra ha risposto approvando un «maxi emendamento» che ha fatto decadere gli oltre 100 emendamenti. La manovra ha sollevato le proteste dell’opposizione che hanno parlato di «scelta arrogante» e di «vulnus legislativo e normativo».

Tecnicamente, la modifica è stata introdotta come sub-emendamento di un emendamento all’articolo 6 già presentato e che sostituisce l’intero testo di legge dall’articolo 6 al 37. Il risultato è unico articolo – il n. 6 – composto da 78 commi. Poche le novità introdotte, tra le quali la specificazione in alcuni punti della riserva di determinati servizi e prestazioni ai cittadini stranieri «muniti di regolare permesso di soggiorno» (informazione e assistenza in favore dell’imprenditoria immigrata; attività di assistenza e consulenza del difensore civico regionale). Permane, per tutte le «persone dimoranti» nel territorio regionale, «anche se prive di titolo di soggiorno», la possibilità di fruire degli «interventi socio-assistenziali urgenti e indifferibili, necessari per garantire il rispetto dei diritti fondamentali riconosciuti ad ogni persona in base alla Costituzione ed alle norme internazionali».

I lavori del Consiglio erano ripresi la mattina di lunedì scorso, 1 giugno, e poi subito sospesi per due ore. La richiesta di sospensione era partita dalle fila del centrodestra, per approfondire gli aspetti tecnici e contenutistici dell’iniziativa della maggioranza. Alberto Magnolfi (Fi-Pdl) ha definito la presentazione della modifica un «marchingegno che ci trova contrari e contrariati» e «che certo non contribuisce a rendere questa legge migliore». Roberto Benedetti (An-Pdl) ha sottolineato che saranno necessarie molte valutazioni su quello che è successo in aula, e che rimane ferma l’opposizione del gruppo a una «legge che dà diritti di cittadinanza a chi non ha diritto».

Sulla stessa falsariga gli interventi di molti altri consiglieri. Marco Carraresi (Udc) ha parlato di «artificio legislativo» e di «occasione persa per migliorare questa legge che in definitiva è solo propaganda». Marco Cellai (An-Pdl) ha espresso rincrescimento per il modo in cui in aula si è deciso di procedere parlando di «scelta arrogante» e di «provvedimento raffazzonato».

L’iniziativa presa dalla maggioranza per giungere ad una più rapida approvazione del testo di legge, a giudizio di Angelo Pollina (Fi-Pdl), rappresenta un «vulnus legislativo-normativo, mentre dovrebbe essere proprio la maggioranza ad assicurare che le minoranze abbiano la possibilità di fare il proprio lavoro».

Alberto Monaci ha invece osservato che l’atteggiamento della maggioranza in aula «è sempre stato corretto» e che si è deciso di «operare nel migliore dei modi, cercando di arrivare all’adozione di una proposta di legge che potrà intervenire efficacemente sulla questione dell’immigrazione».

Secondo il presidente Claudio Martini il provvedimento «punta a dare trasparenza e visibilità a tutti i processi di arrivo perché è noto che i clandestini cercano le aree grige, non certo il rispetto delle regole». Ed è una legge che «punta a migliorare l’inserimento dei regolari perché saranno proprio loro i nostri migliori alleati per battere la clandestinità». «La nostra battaglia politica non finisce qui – hanno annunciato Magnolfi e Benedetti –. Appena possibile chiameremo a raccolta tutti i toscani desiderosi di non soccombere dinanzi all’illegalità di una immigrazione incontrollata, perché cancellino col voto popolare nel referendum abrogativo questa legge pericolosa e impresentabile».