Toscana

Imprese, cooperativa lavoratori pronti a rilevare Bekaert

In 52, tutti iscritti alla Fiom, hanno deciso infatti di costituire un comitato promotore che dà mandato a Legacoop Toscana di verificare la fattibilità del progetto. Lo scopo è quello di avviare un progetto di impresa da sottoporre a Sernet, l’advisor incaricato per la reindustrializzazione del sito, e al ministero dello Sviluppo Economico. La novità è emersa durante l’incontro organizzato a Firenze nella sede di Legacoop Toscana tra Fiom Cgil Firenze e un gruppo di lavoratori Bekaert. «Un “pezzo” di lavoratori ha deciso di mettersi in discussione in prima persona, gettando il cuore oltre l’ostacolo. è questo è un elemento di assoluta novità», commenta Daniele Calosi, segretario della Fiom Firenze. «Adesso- aggiunge- comincia una fase nuova: dovremo capire la disponibilità che Bekaert darà a queste persone». Ma prima ancora c’é un fatto, aggiunge: «C’é un gruppo di lavoratori pronti a far ripartire questa azienda con una cooperativa, purché gli venga dato il lavoro. E se il progetto dovesse partire, il primo che gli deve dare lavoro si chiama Pirelli». Per questo il governo e l’advisor «incontrino l’incaricato di Legacoop, come previsto dagli accordi e dalla legge».

Inoltre, conclude Calosi, «ci aspettiamo una risposta generosa dal territorio, dalle associazioni alle parrocchie. Serve una sorta di azionariato popolare che difenda il lavoro», è necessario «un modello di sviluppo solidale, perché è possibile fare economia, anche di scala, partendo dalle persone che lavorano. è un concetto diverso, ma assolutamente innovativo». Sono poi i protagonisti, i lavoratori presenti all’incontro con la stampa, che ribadiscono una volta di più un concetto che li sta accompagnando in questa lunga vertenza: «Siamo attaccati» alla Bekaert, «le vogliamo bene» e l’idea di rilanciare l’azienda con le nostre forze «ne è un’ulteriore prova». Così, inoltre, «abbiamo rotto gli schemi tradizionali», anche perché la cassa integrazione è in vigore fino a dicembre, «dopo non ci sarà più niente».

A Roberto Negrini, presidente di Legacoop Toscana, tocca il compito di spiegare con qualche dettaglio in più l’operazione: «Abbiamo già individuato un professionista» che stabilirà se l’iniziativa può avere una sua sostenibilità finanziaria ed economica. «Fatto questo, ci muoveremo per capirne i ricavi. Avvieremo cioé un’interlocuzione con Pirelli», ovvero «cosa potrà fare il ministero per riportare queste produzioni in Toscana». A quel punto, costituita la cooperativa, «i lavoratori si candideranno per l’acquisto dello stabilimento e per far ripartire produzione e vendite, riattivando così il lavoro».

Negrini infine piazza un paletto, a tutela esclusiva dei dipendenti: «Questa cosa deve essere certa per essere possibile, perché i lavoratori, dopo la perdita del posto di lavoro, non possono subire ulteriori delusioni». Piedi di piombo anche sul fronte finanziario: «Le risorse da mettere in campo? Ancora è prematuro» per fare un conto, «dobbiamo capire i numeri e non possiamo andare a spanne. Per questo ci affidiamo ad un professionista che sarà il nostro interlocutore», conclude.