Toscana

LA LIBIA SMANTELLERA’ LE PROPRIE ARMI DI DISTRUZIONE DI MASSA

“A Tripoli il leader della Libia, colonnello Muammar Gheddafi, ha pubblicamente confermato il suo impegno a rivelare e smantellare tutti i programmi di armi di distruzione di massa nel suo Paese”: con queste parole il presidente americano George W. Bush ha annunciato ieri sera l’accordo raggiunto tra Usa, Gran Bretagna e Libia per permettere agli ispettori internazionali di esaminare gli arsenali e distruggere tutte le armi di sterminio in proprio possesso. “La Libia – ha detto Bush ai giornalisti convocati alla Casa Bianca – ha avviato il suo rientro nella comunità internazionale”, aggiungendo che Gheddafi ha accettato “senza condizioni” l’immediato rientro di ispettori internazionali nel suo Paese.

L’annuncio a sorpresa giunge dopo nove mesi di trattative segrete tra Tripoli, Londra e Washington. In questo periodo uomini dei servizi segreti americani e inglesi (ieri sera era stato lo stesso premier britannico Tony Blair a dare le prime notizie prima del discorso di Bush) hanno avuto accesso alla documentazione relativa ai programmi chimici, biologici e nucleari. La Libia ha inoltre ammesso che stava lavorando a progetto relativo ad armi atomiche.

Da parte sua Gheddafi ha salutato l’intesa raggiunta con Gran Bretagna e Usa definendola “saggia e coraggiosa”, mentre apprezzamento per la decisione di Tripoli di collaborare è stato espresso anche dal portavoce della Nato. La lunga marcia di avvicinamento del leader della ‘rivoluzione verde’ alla comunità internazionale era iniziata qualche anno fa: nel 1999 la Libia decide di consegnare i due agenti dei servizi accusati della strage nei cieli di Lockerbie, in Scozia, dove un ‘Boeing’ della Pan Am esplose in volo provocando la morte di 270 persone. Altri gesti di distensione sono stati l’offerta di risarcimento per le vittime di Lockerbie, in seguito alla quale le Nazioni Unite, ma non gli Usa, hanno revocato le sanzioni decise nel 1992, e l’analoga trattativa per i morti di un altro attentato, quello contro un aereo francese in Nigeria nel 1989, del quale Gheddafi non si è tuttavia assunto la responsabilità. Recentemente, Tripoli si è impegnata anche nella trattativa per liberare un gruppo di turisti occidentali sequestrati nel deserto algerino e tenuti in ostaggio alcuni mesi.

La svolta libica – stando ai primi commenti di queste ore – potrebbe forse aprire nuovi scenari nello scacchiere mediorientale e nei rapporti tra il mondo arabo e l’Occidente. Bush ha auspicato che anche “altri Paesi” seguano l’esempio della Libia: per loro, ha detto il capo della Casa Bianca “ci sarà sempre la porta aperta”. Nessun riferimento preciso è stato aggiunto, ma il messaggio sembra chiaramente rivolto a Corea del Nord, Siria e Iran, che proprio due giorni ha sottoscritto il protocollo aggiuntivo al Trattato di non proliferazione sulle armi nucleari. (Misna)