Toscana

LIBANO, BOMBARDAMENTI CONTRO CAMPO PROFUGHI

L’esercito di Beirut ha ripreso a bombardare con intensità le postazioni dei miliziani del gruppo radicale Fatah al-Islam asserragliati dentro il campo profughi palestinese di Nahr al-Bared, vicino al porto settentrionale di Tripoli, dove vivono ancora confinati in condizioni drammatiche almeno 5000 civili. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha ribadito la sua preoccupazione per i profughi coinvolti nei combattimenti, che Fatah al-Islam ha minacciato oggi di estendere fuori dal campo. “Sta diventando sempre più difficile organizzare operazioni di soccorso, siamo angosciati per le persone intrappolate all’interno del campo dove, da quando gli scontri sono iniziati, manca l’energia elettrica e scarseggia l’acqua potabile” ha detto Jordi Raich Curco, responsabile del Cicr in Libano. Anche Amnesty International ha sottolineato “il grave rischio a cui sono esposti i profughi” – tra cui anziani, malati e disabili – anche per “la mancanza di accesso all’assistenza medica”: “C’è solo un dottore, un medico generico, rimasto all’interno del campo dove i civili uccisi finora sono almeno 27” ha riferito l’organizzazione a difesa dei diritti umani. Secondo i bilanci dei combattimenti forniti da Amnesty sulla base di testimonianze raccolte tra i rifugiati di Nahr al-Bared, “centinaia di case, diverse moschee, una grande cisterna d’acqua, il cimitero e altre proprietà dei civili sono state gravemente danneggiati”. Amnesty ha lanciato “un appello a tutte le parti coinvolte e a coloro che hanno influenza su di loro per garantire la protezione dei civili; ogni misura deve essere presa per garantire che i civili possano lasciare in sicurezza il campo, se intendono farlo, e per consentire alle agenzie umanitarie di assistere chi resta”.

Misna