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LIBANO, OMICIDIO GEMAYEL: PAESE IN LUTTO, CONDANNA CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU

Il governo di Beirut ha cancellato tutte le cerimonie in programma domani per il 63° anniversario dell’indipendenza del paese dopo aver decretato, a partire da oggi, tre giorni di lutto nazionale in seguito all’assassinio del ministro dell’Industria Pierre Gemayel, ucciso ieri in un attentato. Accolto da una folla in lacrime, il feretro ha raggiunto stamattina il villaggio cristiano di Bikfaya sulle montagne del Metn, una trentina di chilometri a nord-est della capitale, di cui è originaria la famiglia Gemayel; i funerali sono previsti per domani alle 13:00, ora locale, nella cattedrale di San Giorgio dei Maroniti a Beirut. Il capo della maggioranza parlamentare anti-siriana Saad Hariri, figlio dell’ex-primo ministro Rafik Hairiri, assassinato il 14 febbraio 2005, ha esortato “tutti i libanesi di tutte le regioni che vogliono la libertà, che amavano Rafik Hariri, a partecipare in massa alle esequie per dire ‘sì’ al tribunale internazionale e ‘no’ agli assassini del Libano”.

Unendosi al coro unanime delle condanne giunte da tutto il mondo, anche il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deplorato l’assassinio di Gemayel definito “un patriota che era un simbolo della libertà e dell’indipendenza politica del Libano”.

In una dichiarazione stilata dalla Francia, di cui ha dato lettura il presidente di turno, l’ambasciatore peruviano Jorge Voto-Bernales, il Consiglio ha condannato “qualsiasi tentativo di destabilizzare il Libano ricorrendo all’omicidio politico o ad alti atti terroristici” esprimendo la sua “grave preoccupazione” per la possibilità che l’uccisione di Gemayel “abbia un impatto sugli sforzi profusi dal governo e dal popolo libanese per consolidare la democrazia, estendere l’autorità dell’esecutivo su tutto il territorio e portare a termine il processo di ricostruzione”. Il Consiglio aveva approvato ieri il progetto di creazione di un tribunale internazionale per processare i presunti assassini di Hariri.Misna