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LIBANO, SCONTRI A BEIRUT: PRIMI BILANCI E SPIRAGLI DI TREGUA

E’ di almeno tre morti e otto ferito il bilancio degli scontri armati avvenuti oggi a Beirut tra militanti della maggioranza dell’opposizione guidata dal movimento sciita Hezbollah. Lo hanno riferito all’emittente araba Al Jazeera fonti mediche della capitale libanese, dove in serata si è conclusa la riunione d’emergenza del governo di Fuad Siniora che, secondo le prime indiscrezioni riportate dalla stampa, avrebbe accettato la proposta del capo della maggioranza parlamentare Saad Hariri di proporre a Hassan Nasrallah, guida di Hezbollah, di affidare all’esercito “le decisioni che hanno provocato equivoci” e di “consentire al governo di esercitare la sua autorità in tutto il Libano”. Nel corso di una conferenza stampa trasmessa poco fa dalla tv di stato libanese Hariri aveva detto che “i combattimenti di Beirut si basano su un fraintendimento”, in riferimento alla decisione del governo di dichiarare “illegale” la rete telefonica creata da Hezbollah nel paese. “Tutto il Libano soffre oggi con Beirut, come ha sofferto con i fratelli del Sud durante l’invasione israeliana”, ha detto ancora Hariri, invitando Nasrallah ad “aprire l’aeroporto” e a liberare le strade da uomini armati “per salvare il Libano dall’inferno” Il piano di Hariri contemplerebbe inoltre “il ritiro delle fazioni armate dalle strade”, l’elezione del capo dell’esercito libanese, il generale Michel Suleiman, alla presidenza della Repubblica, per arrivare infine al “ritorno al dialogo nazionale” presieduto da Suleiman. Contatti tra il capo del movimento druso, Walid Jumblat, Saad Hariri e il presidente del Parlamento e esponente dell’opposizione, Nabih Berri, sarebbero già in corso.Misna