Toscana

LIBANO, TRIPOLI, RIPRESI COMBATTIMENTI TRA ESERCITO E FATAH, ORE DIFFICILI PER I CIVILI

“Sono ore difficili per tutti noi con i bombardamenti in corso da questa mattina contro alcune postazioni dei miliziani di Fatah al-Islam da parte dell’Armée di Beirut nella zona del campo profughi palestinese di Nahr al-Bared, situato lungo la costa a una quindicina di chilometri dal porto settentrionale di Tripoli. Sono i combattimenti più intensi degli ultimi giorni: ormai non possiamo più parlare di tregua e temiamo un’estensione della zona del conflitto date le notizie che stanno circolando” dice alla MISNA Georges Khoury, direttore della Caritas Libano, contattato sul terreno. “Dai dati in nostro possesso, almeno 7000 civili vivono ancora all’interno di Nahr al-Bared, su una popolazione complessiva di 20-30.000. Tutti gli altri sono scappati verso il vicino campo di Badawi, ormai sovrappopolato” aggiunge il nostro interlocutore. Khoury aggiunge che da qualche giorno gli operatori umanitari sono al lavoro per far defluire i profughi palestinesi verso altri campi a Beirut, Baalbek (nella Valle della Beka, nel centro del paese), Sidone e Tiro, oltre che in centri di accoglienza allestiti nel centro di Tripoli. “Le necessità urgenti riguardano cibo, medicinali e mezzi di trasporto per trasferire i rifugiati; a lungo termine il problema principale sarà quello di trovare alloggi per i profughi” conclude Khoury. A nulla avrebbero portato finora i tentativi di mediazione affidati dal governo di Beirut alle principali fazioni palestinesi per scongiurare la ripresa dei combattimenti, mentre da oltre una settimana a Nahr al-Bared mancano acqua potabile ed energia elettrica, dopo gli attacchi che hanno distrutto almeno il 30% delle infrastrutture. Dal 20 maggio, gli scontri avrebbero provocato almeno 84 morti, di cui 20 civili, 34 soldati e 29 miliziani.Misna