Toscana

LIBERIA: ANCORA SCONTRI A MONROVIA; ASSALTATA LA MISSIONE DEI SALESIANI

“Si sentono distintamente colpi di mortaio provenienti dalla zona centrale della città”, area “in cui confluiscono molti profughi che sperano di rifugiarsi attorno alle ambasciate straniere. Purtroppo però anche le sedi diplomatiche, come quella degli Stati Uniti, sono state colpite. I civili non sanno più dove andare”. E’ la drammatica testimonianza da Monrovia, capitale della Liberia, rilasciata oggi all’agenzia Fides da un missionario di cui per motivi di sicurezza viene mantenuto l’anonimato. La città si trova al centro di sanguinosi combattimenti dopo che lo scorso fine settimana i ribelli del Lurd (Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia) hanno lanciato un’offensiva per estromettere dal potere il presidente Charles Taylor; sono oltre 600 i morti provocati fra i civili dagli scontri degli ultimi giorni. “Nelle strade il caos è generalizzato – denuncia il missionario intervistato da Fides – e bande di saccheggiatori approfittano della mancanza di forze di polizia”. Assaltata questa mattina anche la missione dei salesiani. “La popolazione è esasperata, spera nell’intervento degli Stati Uniti, ma finora si sono fatte solo vaghe promesse”. Una situazione umanitaria al collasso: “mancano cibo, acqua e medicinali. E anche se ve ne fossero la gente non ha denaro per comprarli” per l’altissimo tasso di disoccupazione nel Paese (85% della popolazione attiva). “Per fortuna – conclude il religioso – le organizzazioni della Chiesa cattolica sono rimaste sul posto. Il miglior ospedale del Paese è quello cattolico di San Giovanni di Dio a Monrovia” dove, nonostante “le medicine inizino a scarseggiare, il personale continua a prodigarsi per curare i feriti dei combattimenti”.Sir