Toscana

LIBERIA: FIDES, OSPEDALI AL COLLASSO. MANCANO VIVERI E MEDICINALI

“Mancano acqua, luce, cibo e soprattutto le medicine: siamo costretti a dimettere le persone in condizioni meno gravi per far fronte all’emergenza”. E’ la drammatica testimonianza, rilanciata oggi dall’agenzia internazionale Fides, di padre Josè Antonio Soria del St. Joseph’s Catholic Hospital, a Monrovia (Liberia), gestito dall’Ordine ospedaliero di san Giovanni di Dio, (Fatebenefratelli).L’Ordine ospedaliero, presente nel Paese dal 1963, ha diffuso un comunicato in cui descrive la situazione: “I posti letto sono 140 che diventano 200 nei momenti di massima emergenza, che coincide sempre con gli scontri armati. Degli 80 medici registrati in Liberia, infatti, solo 26 attualmente stanno lavorando e lo fanno in condizioni estreme. Su tre milioni di Liberiani più di un milione vive a Monrovia, concentrato nella zona sud della città dove stanno arrivando anche i profughi della Sierra Leone e della Costa d’Avorio. Monrovia, abituata ad una popolazione di 350 mila abitanti, si trova ora in condizione di sovraffollamento ed i servizi, già carenti, non riescono a reggere le necessità. Scuole, chiese, negozi sono stati occupati dagli esuli che non hanno a disposizione nulla: i bambini arrivano in ospedale con gravissimi problemi di malnutrizione e anemia, polmoniti, malaria e spesso si è costretti a sistemarli in 3 nello stesso letto per mancanza di posto.” Padre Soria lancia un appello: “mancano le medicine: flebo, antibiotici, penicilline, buste per le trasfusioni di sangue e materiale per le operazioni chirurgiche”. Misna