Toscana

LIBIA: CARITAS PROSEGUE IMPEGNO MA TEME PER INCOLUMITÀ E SICUREZZA CIVILI

Caritas italiana, impegnata attivamente nell’emergenza in Nord Africa, è preoccupata per “il precipitare degli avvenimenti” in Libia, che con l’intervento della coalizione internazionale accresce la “criticità” della situazione e “fa temere per l’incolumità e la sicurezza di tanti civili”. Caritas italiana – riferisce al SIR – sostiene le attività di assistenza della Chiesa in Libia. A Bengasi le suore italiane sono 14 in 4 comunità e continuano a lavorare negli ospedali pubblici e nelle istituzioni per disabili, dove alloggiano. Anche il vescovo, mons. Sylvester Magro, ha trovato alloggio in un ospedale. Caritas Tunisia ha installato un posto di accoglienza sul confine, in collaborazione con altre Caritas nazionali, con il sostegno di operatori di Caritas Libano che parlano arabo. Svolgono attività di informazione, cura e smistamento dei casi più vulnerabili, oltre che di accoglienza. Si tratta di persone traumatizzate, non solo bisognose di viveri e sicurezza. Sul confine tunisino è giunto anche un gruppo di operatori di Caritas Bangladesh per assistere le migliaia di profughi di origine bengalese in attesa di rimpatrio. Sul confine egiziano, un altro staff Caritas aiuta anche nella distribuzione di viveri. Anche in Niger uno staff Caritas si è attivato per facilitare il rientro a oltre tremila immigrati che sono riusciti ad attraversare il deserto del Sahara.Sir