Toscana

LIVORNO: DIOCESI E COMUNE INSIEME PER AFFERMARE IL VALORE DELLA PACE

“Una città che vuole essere ‘sentinella della pace’ nei luoghi in cui vive e lavora” e che “condivide ed è protagonista di tutte le iniziative che abbiano questi obiettivi”: sono questi gli impegni sottoscritti a Livorno dal Comune e dalla Diocesi insieme, in un documento dal titolo “Livorno per la pace”, siglato da entrambi gli organismi. Il fatto è molto significativo in quanto la città toscana – si dice nel testo – sin dai secoli scorsi ha valorizzato la “civile convivenza di persone appartenenti a diverse etnie, religioni, idee politiche”. Questa apertura viene motivata col fatto che “Livorno accoglie volentieri tutti coloro che, da qualsiasi parte del mondo provengano, nel rispetto della legalità garantita dalla democrazia”. Un elemento indicativo di questa tensione per la pacifica convivenza dei popoli e delle persone si ritrova nell’antica moneta livornese (la “Livornina”, divenuta oggi la più alta onorificenza cittadina) su cui compare il motto “diversis gentibus una”. “La città – afferma il testo – da sempre crede in un ordine internazionale che sia fondato sul riconoscimento di quei valori e diritti universali che abbiamo elevato al di sopra delle nostre diversità”. Viene anche rilevato come segno di grande valore, che Livorno ha dato i natali al presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Il documento firmato da Comune e Diocesi sottolinea l’alto valore magisteriale degli insegnamenti di Giovanni Paolo II, “che invitano i credenti, a qualunque religione appartengano, a proclamare che mai potremo essere felici gli uni contro gli altri, che mai il futuro potrà essere assicurato dal terrorismo e dalla logica della guerra”. Nelle diocesi italiane si sta rispondendo all’invito del Papa di dedicare il primo giorno di Quaresima, “mercoledì delle Ceneri”, alla preghiera e al digiuno per invocare da Dio il dono della pace.

Ecco il testo integrale del documento

Livorno per la pace

Livorno città nata dalla civile convivenza di persone appartenenti a diverse etnie, religioni, idee politiche; città di relazioni culturali e commerciali che si sviluppano attraverso il mare, ponte verso tutte le sue sponde e non frontiera invalicabile, città di “nazioni” diverse, presenti ancor oggi nel suo tessuto urbano e sociale, Livorno accoglie volentieri tutti coloro che, da qualsiasi parte del mondo provengano, nel rispetto della legalità garantita dalla democrazia, vogliano dire parole di pace, di libertà, di giustizia.

Livorno, città che ha impresso sulla propria antica moneta – divenuta oggi la sua più alta onoreficenza, la Livornina – il motto “diversis gentibus una” da sempre crede in un ordine internazionale che – come ha detto il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi – “sia fondato sul riconoscimento di quei valori e diritti universali che abbiamo elevato al di sopra delle nostre diversità”.

Livorno, città da sempre schierata contro ogni forma di terrorismo e di violenza, contro ogni dittatura, ancora una volta riconferma i valori supremi della libertà e della democrazia, senza i quali non può esistere una pace vera e duratura.

Livorno, città natale del Capo dello Stato, nella cui guida morale si riconosce, fa proprie le parole di Martin Luther King: “Se ammettiamo che l’umanità ha diritto di sopravvivere, allora dobbiamo trovare un’alternativa alla guerra e alla distruzione”. Da questo sistema di valori scaturisce l’idea che la guerra è solo estremo strumento di difesa ed il profondo convincimento del legame indissolubile tra la pace e i diritti delle persone e dei popoli, iscritti nella Costituzione della Repubblica Italiana, così come nella Carta dell’ONU.

Per questo i giovani e le giovani di Livorno sono profondamente convinti che solidarietà e rispetto della persona umana siano gli strumenti essenziali per preparare e mantenere la pace.

Per questo il mondo del lavoro di Livorno crede fermamente che solo attraverso la ricerca della pace, e non con la guerra, si possano difendere i diritti ed ottenere condizioni di vita e di lavoro migliori per tutti i popoli del mondo.

Per questo chi approda a Livorno trova accoglienza nella disponibilità e nel rispetto.

Livorno

sostiene l’iniziativa di coloro i quali sono impegnati a risolvere, con tutti i mezzi non violenti a loro disposizione, la situazione di stallo nella quale si trova oggi il mondo e a garantire una vera giustizia e una pace reale.

condivide le parole di chi ritiene che l’esistenza di regimi totalitari, che opprimono gli esseri umani e violano le elementari regole della giustizia, siano un pregiudizio grave per il raggiungimento della pace. Le parole di Giovanni Paolo II che invitano i credenti, a qualunque religione appartengano, a proclamare che mai potremo essere felici gli uni contro gli altri, che mai il futuro potrà essere assicurato dal terrorismo e dalla logica della guerra, raccolgono pienamente lo spirito della città.

vuole essere “sentinella della pace” nei luoghi in cui vive e lavora. Per questo la città condivide ed è protagonista di tutte le iniziative che abbiano questi obiettivi e per questo aderisce all’appello del Papa per la giornata del 5 marzo, manifestando unita la propria volontà di pace.