Toscana

Larderello, inaugurato in Toscana il primo museo nazionale della geotermia

Un Museo che racconta una storia affascinante ma che illustra anche un presente di energia e cultura da proiettare in un futuro sempre più rinnovabile. È questa la sintesi del nuovo Museo della Geotermia di Larderello, che è stato inaugurato questa mattina alla presenza dell’Assessore all’Ambiente ed Energia della Regione Toscana, Anna Rita Bramerini, dell’AD di Enel Green Power Francesco Starace, del Presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni, dell’Assessore all’ambiente della Provincia di Siena Gabriele Berni, dei Sindaci dei Comuni geotermici della Toscana e di numerose Autorità, tra cui il Prefetto di Pisa Francesco Tagliente.

Il Museo della Geotermia si trova presso il Villaggio Enel Green Power di Larderello, capitale mondiale della geotermia: si tratta di una struttura completamente rinnovata, ad alto contenuto tecnologico e multimediale, aperta al mondo delle scuole e della ricerca oltre che a tutti i visitatori interessati a conoscere il fenomeno geotermico nelle sue molteplici accezioni, dalla storia all’attività nel settore chimico, dall’industria elettrica fino agli usi del calore. Un tesoro racchiuso nel sottosuolo delle province di Pisa, Siena e Grosseto che produce energia elettrica da fonte rinnovabile in grado di soddisfare il 26,5% del fabbisogno energetico della Toscana.

L’ingresso al Museo è gratuito, aperto sette giorni su sette dal 16 marzo al 31 ottobre (ore 9:00 – 18:30) e dal martedì alla domenica il resto dell’anno (ore 10:00 – 17:00): i visitatori possono richiedere una visita con personale a pagamento oppure possono optare per una visita gratuita guidati da un sistema ProScenium che consente di fare un percorso alla scoperta della geotermia con una voce narrante e un fascio di luce che ogni volta richiama l’attenzione del visitatore sull’oggetto descritto.

Nella prima sala il Museo accoglie il visitatore, illustrando tutte le tipologie di fonti rinnovabili e l’attività di Enel Green Power in Italia e nel mondo. Dopo l’introduzione, la seconda sala offre un tuffo nella storia con i primi cenni storici legati alla geotermia, le terme etrusco romane e una copia della Tavola Peutingeriana risalente al 70 d.C. che riporta le acque termali di Volterra e Populonia, recentemente riportate alla luce dalla Sovrintendenza delle Belle arti di Firenze presso il sito archeologico delle terme etrusco romane di Sasso Pisano, nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina. Nelle sale successive si entra nel cuore della storia della risorsa geotermica con la scoperta nel 1777 dell’acido borico nel lagone Cerchiaio di Monterotondo Marittimo da parte di Uberto Francesco Hoefer di Colonia sul Reno, “Provisioniere delle reali farmacie” della Toscana, il successivo avvio dell’attività chimica del Conte Francesco de Larderel e l’accensione delle prime cinque lampadine nel 1904 grazie all’intuizione del Principe Ginori Conti. Un apposito spazio è dedicato alle perforazioni, di cui si ha testimonianza anche nel trattato dell’Accademia dei Georgofili del 1841 che data le prime attività di perforazione nel 1838. Spettacolare il viaggio al centro della terra in una sala 3D che accompagna il visitatore in una discesa virtuale nel ventre del pianeta, laddove l’energia prende forma e la geotermia trova la sua sorgente. Infine, le sale dedicate alla storia dell’industria geotermoelettrica fino all’attualità di Enel Green Power che con le sue 33 centrali, per un totale di 35 gruppi, produce più di 5 miliardi di KWh rinnovabili ogni anno.

L’inaugurazione del nuovo Museo della Geotermia, dotato all’esterno di un’apposita area turistica attrezzata e di uno spazio accoglienza, cade nel centenario dell’entrata in esercizio della prima centrale geotermica, avvenuta nel settembre 1913. Nel giardino antistante  il palazzo storico del Museo, vi sono i busti di Francesco De Larderel e della moglie Paolina, il cui genio permise l’inizio dell’avventura geotermica, facendo di Larderello uno dei luoghi di riferimento per il mondo dell’energia e della scienza, tanto che sugli scalini di ingresso dell’edificio posarono per le foto di rito i premi Nobel Madame Curie nel 1918 ed Enrico Fermi nel 1956. Una centralità confermata dalla sala che all’uscita del Museo è dedicata alle lapidi dedicate a tutte le personalità che nel corso degli anni hanno visitato la geotermia. Il Museo costituisce il perno di un sistema turistico che ruota intorno al mondo della geotermia e che richiama ogni anno più di 50.000 visitatori grazie anche alle terme etrusco romane di Sasso Pisano, alle manifestazioni naturali, al Parco geotermico delle Biancane a Monterotondo M.mo, alla Comunità del Cibo ad Energie rinnovabili e all’impegno del Cosvig (Consorzio Sviluppo Aree geotermiche) per la valorizzazione dell’indotto enogastronomico, culturale e artistico legato all’attività geotermica.