Toscana

Lavoro: con piano occupazione Toscana oltre 4.000 avviamenti

Si tratta di una prima fase del piano finanziata nel 2018 con 22 milioni di euro, tra indennità di partecipazione (500 euro al mese per sei mesi), percorsi di assistenza alla ricollocazione e incentivi all’assunzione per le imprese. Ora Palazzo Strozzi è pronto a lanciare la ‘fase 2’, con altri sette milioni. “I risultati sono più che positivi perché oltre 4.000 persone, il 60%, hanno sperimentato un avviamento al lavoro. Si tratta di un risultato eccezionale: tre beneficiari su cinque hanno avuto un’opportunità lavorativa con un risultato che è andato ben oltre le più rosee previsioni”, sottolinea l’assessore regionale a Lavoro, Formazione ed Istruzione, Cristina Grieco.

Tra i profili dei disoccupati che hanno aderito al progetto, si trovano quelli di lunga durata, “over 50 e donne fuori dal mercato del lavoro da anni”. Per Grieco il piano ha anche rappresentato “una sorta di stress-test rispetto al reddito di cittadinanza, in erogazione dal maggio 2019, permettendo di sperimentare metodi e modelli positivi per l’attivazione che potranno essere riproposti proprio in favore dei percettori del reddito”.

Ora scatterà la seconda fase del progetto con sette milioni di euro. Un ulteriore ‘capitolò in cui non sarà più disponibile l’erogazione dell’indennità di partecipazione, “essendo entrato a regime il reddito di cittadinanza”. Il piano consente al disoccupato, dopo la sottoscrizione del patto di servizio con un centro per l’impiego, di partecipare a un percorso di “assistenza intensiva alla ricollocazione” in un’agenzia per il lavoro accreditata a sua scelta. Il percorso dura sei mesi e prevede un rimborso per un massimo di dieci ore di accompagnamento al lavoro e remunerazione a risultato, basata sulla capacità di trovare un lavoro ai partecipanti, fino a un massimo di 5.000 euro.

“Una significativa innovazione introdotta con la seconda fase- specifica Grieco- consiste nella possibilità di attivare queste nuove procedure per gestire vertenze di rilevanza regionale”. In pratica saranno pubblicati bandi per progetti “utili alla ricollocazione dei lavoratori coinvolti in crisi aziendali o in esubero”, spiega. Gli operatori, in sostanza, potranno presentare un progetto in favore dei lavoratori.

“Sarà poi scelto il progetto più sostenibile e in grado di offrire le più ampie garanzie di ricollocazione”. I progetti, però, dovranno essere realizzati di concerto con i centri per l’impiego. Infine “resta confermata la possibilità richiedere un incentivo all’occupazione per i datori di lavoro che assumono i destinatari della seconda fase”. Gli incentivi saranno riconosciuti per rapporti di lavoro a tempo indeterminato o determinato non inferiore a sei mesi (tre mesi nelle aree di crisi). Gli importi vanno da 8 mila a 250 euro.