Toscana

Lavoro, pochi iscritti a corsi, Regione corre a ripari. Intesa industria 4.0

In questo caso non è in gioco solo il tentativo di istituzioni e mondo produttivo di dare un’ulteriore spinta verso l’innovazione tecnologica. Si cerca, in effetti, di colmare anche una lacuna, un mismatch come si dice in gergo. Ovvero quel mancato allineamento fra la domanda e l’offerta formativa. In Toscana sono appena partiti 59 corsi: 42 Ifts (istruzione e formazione tecnica superiore) e 17 Its. È stata riscontrata una difficoltà nel reperire un congruo numero di «allievi». Le racconta proprio l’assessore regionale all’Istruzione, Cristina Grieco: «Con i corsi Its spesso facciamo fatica a raggiungere il numero minimo di partecipanti», sostiene nel corso della conferenza stampa indetta per celebrare la firma dell’intesa. «È veramente una situazione paradossale – prosegue -, visto che in realtà tutti quelli che partecipano poi vengono assunti. Non ci possiamo ritenere soddisfatti. Esiste lo spazio per rendere più efficiente lo sforzo che facciamo».

Ad avviso di Grieco questa carenza è imputabile a un problema culturale: «C’è scarsa consapevolezza da parte delle famiglie, dei giovani. Dobbiamo rendere più solida la filiera formativa e collegarla a quella produttiva. Fin quando non faremo questo salto ci troveremo con lauree poco spendibili – prosegue -, ragazzi che vanno via perché non trovano opportunità per realizzarsi e imprese che non trovano quelle professionalità che siano in grado di stimolare un avvicinamento alle nuove tecnologie». Di qui la necessità di intervenire in maniera piuttosto celere. Un concetto sottolineato anche dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Stefano Ciuoffo: «Diventa indispensabile far comprendere a imprenditori e lavoratori quanto siano reali e imminenti le possibilità connesse a una conversione all’industria 4.0». La Toscana, assicura, «con questo protocollo punta a fare sistema, mettendo insieme pubblico e privato. Una visione condivisa per aiutare il sistema economico toscano a svilupparsi in continuità con le numerose iniziative realizzate nell’ultimo anno e mezzo per far conoscere e incentivare il nuovo paradigma».