Toscana

Legalità: giovani e formazione, “Un mattone per costruire una casa comune”

Le esperienze sul campo di contrasto alla criminalità organizzata, l’adesione dei giovani a una rinnovata cultura della legalità e il ruolo della formazione e del lavoro nel reinserimento nella società dopo aver rotto con la mafia. E il modello “Liberi di scegliere” come guida. È questo il riassunto dell’incontro molto partecipato “Giovani e contrasto alla criminalità organizzata“, svoltosi nella biblioteca del Seminario vescovile di San Miniato insieme a don Armando Zappolini, parroco di Ponsacco e direttore della Caritas diocesana, all’avvocato Vincenza Rando, vicepresidente nazionale di Libera e il giudice Roberto Di Bella, presidente del Tribunale per i minorenni di Catania e promotore di “Liberi di scegliere”.

Dall’incontro è scaturito anche un impegno concreto di un professionista locale per organizzare una piccola raccolta fondi a favore del progetto. “La nostra associazione in questa occasione si trova a casa, ma non solo per questioni territoriali e per la grande ospitalità del nostro vescovo, Mons. Andrea Migliavacca – ha commentato il presidente di OSC Valerio Martinelli – ma anche perché abbiamo potuto passare questa serata insieme a tante realtà che, come noi, condividono un obiettivo. Spero davvero che questo incontro possa essere un primo passo, un mattone che poggiamo a terra per creare, tutti quanti, una casa comune molto bella”. 

Durante l’evento, a cui hanno preso parte anche il sindaco Simone Giglioli e due rappresentati delle realtà coinvolte, ovvero Matteo Squicciarini, animatore di comunità del Progetto Policoro di San Miniato e Matteo Lami della cooperativa sociale Il Cammino, la giornalista Mimma Scigliano ha portato gli ospiti a raccontare le proprie esperienze, tanto di vita quanto professionali, nell’ambito del contrasto alla criminalità organizzata. Con un riferimento costante, cioè quello del progetto “Liberi di scegliere”, elaborato dal giudice Di Bella e che si pone l’obiettivo di assicurare una concreta alternativa di vita ai soggetti minorenni provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata o vittime della violenza mafiosa e ai familiari che si dissociano dalle logiche criminali. “Sono state dette e raccontate molte esperienze e tutte, profondamente, ci hanno colpito. In particolare, come associazione che sin dagli inizi si è dedicata e continua a promuovere la necessità e l’importanza della formazione, il ruolo che essa e le occasioni di formazione hanno per perseguire questo obiettivo è fondamentale per il nostro impegno – hanno continuato gli organizzatori – questo significa, nel contrasto alla criminalità organizzata, la capacità di generare quegli anticorpi sociali e civici alle infiltrazioni, in grado di formare le difese immunitarie che possano rispondere prontamente a queste minacce”. 

“È un primo incontro, ma vogliamo lavorare per dare anima e corpo al progetto ‘Liberi di scegliere’ qui, in Toscana e a San Miniato – hanno concluso Martinelli e Don Armando Zappolini – offriamo il nostro impegno a coordinare concretamente delle occasioni di collaborazione che possano andare nella direzione dell’accoglienza e dell’inserimento lavorativo per chi esce da situazioni drammatiche in modo da poter dar loro una nuova occasione”.