Toscana

Livorno, Messa e fiaccolata per anniversario alluvione. Rossi: ultimato l’85% degli interventi

Tante le iniziative che hanno contraddistinto a Livorno il primo anniversario della tragica alluvione che costò la vita a 9 persone. In mattinata la Camminata di pacificazione dal mare alle sorgenti, promossa dall’Associazione Valle benedetta e dalla parrocchia di San Giovanni Gualberto con arrivo all’Eremo della Sambuca. Alle 18 nella chiesa di Nostra Signora di Lourdes di Collinaia la celebrazione ecauristica presieduta dal vescovo Simone Giusti alla presenza delle autorità cittadine e regionali. Alle 19,15 la benedizione e la consegna alla comunità dei nuovi ambienti parrocchiali della chiesa di Collinaia e l’inaugurazione della mostra Fuori dal fango.

«Il nostro pensiero e la nostra preghiera – ha detto il vescovo nell’omelia – vanno certamente alle vittime della scorsa alluvione: non vi abbiamo dimenticato e il vostro sacrificio deve essere il punto di svolta per la Protezione Civile e la salvaguardia del territorio a Livorno!». Riferendosi poi alla recente inchiesta su chi ha speculato sull’emergenza, mons. Giusti ha detto: «Quanto è stato denunciato ultimamente è, se accertato, di una gravità inaudita: è questo un peccato mortale contro Dio e il prossimo. Ma altrettanto grave è l’atteggiamento fatalistico o distratto proprio di colui che gira la testa da un’altra parte e non si sente in alcun modo coinvolto nelle tragedie altrui. Ne spala ne versa un euro. Semplicemente non lo riguarda. A proposito gli sms per avvertire la popolazione di un possibile pericolo metereologico imminente funzionano?». Su questo punto il vescovo ha incalzato le autorità: «Ricordo male o il responsabile della Protezione Civile Regionale aveva promesso di tornare a Livorno e proprio qui a Collinaia per illustrare le nuove norme per la salvaguardia dei cittadini? Quando viene? Nelle zone ancora a rischio, sono stati approntati piani di evacuazione? La popolazione è stata preparata a questa drammatica evenienza? E la vasca di esondazione per il Borgo di Magrignano qui vicino, è pronta o siamo all’ennesimo rinvio? Fare bene il proprio lavoro e trovare il modo, nella legalità, per andare oltre le pastoie terribili della burocrazia, è una singola forma di carità. Vedete cari fedeli quando il nostro cuore è rivolto e attento della presenza di Gesù, esso ci spinge a interessarsi dei nostri fratelli».

La giornata si è conclusa con una breve fiaccolata sul lungomare alla quale hanno partecipato alcune centinaia di persone, con in testa il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, il presidente della Regione, nonché commissario straordinario per l’emergenza, Enrico Rossi e l’assessore regionale all’istruzione, la livornese Cristina Grieco. Erano presenti anche i sindaci di Collesalvetti, di Rosignano, il prefetto e i rappresentanti delle organizzazioni di volontariato che hanno lavorato nei giorni dell’alluvione. Il corteo di istituzioni e cittadini è proseguito sino alla Rotonda dell’Ardenza, dove intorno alle 22 era in programma un «Momento di incontro, commemorazione e musica» con interventi ed esibizioni di gruppi e il saluto del presidente della Regione..

Rossi ha tracciato un bilancio di quanto è stato fatto quest’anno: «Ad oggi abbiamo ultimato 249 dei 294 interventi di messa in sicurezza programmati dopo l’alluvione che ha colpito Livorno. Siamo all’85% del totale e stiamo procedendo con i lavori. So bene che nessuno potrà restituire alle loro famiglie le nove vittime di quel tragico 10 settembre, ma noi ci stiamo adoperando per fare un modo che una simile tragedia non debba ripetersi. È  pensando a loro che mi sono assunto la responsabilità di fare tutto il possibile per migliorare la nostra capacità di risposta ad eventi così pesanti e proseguire l’opera di prevenzione, continuandola tutti gli anni perché non esiste un intervento di per sé risolutivo e la sicurezza si garantisce con opere costanti e con un attenta prevenzione. E questo la Regione lo sta facendo».

«Al momento – aggiunge Enrico Rossi – abbiamo investito 52 milioni di euro di cui 15 provenienti dallo Stato e ben 37 dalla Regione Toscana. Sono 37 gli interventi ancora in corso. Si tratta di opere che permetteranno di innalzare considerevolmente il livello di sicurezza per far fronte ad eventi come quello accaduto un anno fa».

Il Commissario Rossi commentando la recente proroga di sei mesi del suo incarico, ha ringraziato il Governo per la fiducia e ha annunciato che impiegherà questi mesi per appaltare e realizzare ulteriori interventi.

«Appalteremo altri 14 interventi – ha spiegato – per i quali abbiamo stanziato altri 10 milioni di euro, arrivando così  ad una spesa complessiva di 62 milioni di euro di cui quasi due terzi derivano da fondi regionali. Si tratterà di opere relative soprattutto all’Ardenza, al Rio Maggiore e all’Ugione, finalizzate ad innalzare il livello di sicurezza complessivo, attraverso il consolidamento degli argini, deviazioni, stombamenti, realizzazione di casse di esondazione. In questo modo aumenteremo la sezione dell’Ardenza accrescendone la portata, devieremo la confluenza con il Forcone così da rendere l’arrivo dell’acqua meno impattante. Sul Rio Maggiore ricostruiremo il ponte di Salviano, stomberemo alcuni tratti ed opereremo qualche deviazione del suo corso verso la foce. Lo metteremo in condizione di sopportare una portata di almeno 140 metri cubi al secondo, un fattore decisivo per la sicurezza di questo territorio».

Enrico Rossi ha poi voluto ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per dimostrare che le istituzioni possono essere credibili ed impegnarsi a fondo, dal Genio Civile, al Consorzio idraulico di Livorno, senza dimenticare i buoni rapporti che ci sono stati con tutte le amministrazioni comunali.

Infine ha voluto dedicare un pensiero alla città di Livorno. «Ai livornesi voglio dire – questa la sua considerazione – che ho apprezzato molto la loro capacità di rialzarsi. Livorno è stata ferita, ha pianto i suoi morti ma ha avuto una capacità di reazione forte, immediata, popolare, unita. E questo ha significato molto. Adesso, anche insieme al sindaco, ci aspettiamo che il Governo riconosca qualche provvidenza in più. Noi finora abbiamo potuto dare un aiuto minimo alle imprese e alle famiglie che versano in condizioni disagiate. Chiedevamo 50 milioni. Forse potranno darne di meno, ma che arrivi meno di un quarto di ciò che abbiamo chiesto, non va bene».