Toscana

Livorno, seminario nazionale sulle politiche di accoglienza dei rifugiati in Europa

L’obiettivo dell’incontro è discutere delle questioni relative all’integrazione dei cittadini migranti considerando diversi livelli di intervento: europeo, nazionale e locale.In particolare, costituirà una base di discussione del seminario il documento elaborato da AICCRE, ancora in corso di aggiornamento,  dal titolo “Risoluzione per un’efficace politica europea di immigrazione, asilo e accoglienza”. Per il Comune di Livorno interverranno la presidente del Consiglio Comunale Giovanna Cepparello e l’assessore alle Relazioni internazionali Giovanni Gordiani.I lavori proseguiranno poi con gli interventi dei rappresentanti della Direzione AICCRE Federazione Toscana.«Questo evento – dichiara l’assessore Gordiani – sarà l’occasione per presentare una prima bozza del Protocollo d’intesa che stiamo elaborando con la Prefettura di Livorno, insieme alle numerose attività che già vedono impegnata l’Amministrazione nei settori sociale e ambientale, tra le quali la Consulta degli stranieri, le iniziative di integrazione e promozione dei diritti dei cittadini appartenenti a comunità straniere, le attività delle associazioni correlate ai fenomeni migratori, i progetti regionali per l’accoglienza e il contrasto di fenomeni di esclusione sociale».«Questo protocollo – continua Gordiani – punta a favorire la realizzazione di percorsi di accesso al volontariato ambientale, per persone inserite nell’ambito di programmi governativi di accoglienza per richiedenti protezione internazionale. E fa seguito a una specifica proposta arrivata dagli stessi richiedenti asilo presenti a Livorno che ho avuto il piacere di incontrare nel maggio scorso, quando mi hanno confermato la loro volontà di partecipare alle attività socio-ambientali della nostra città».«Credo che collaborare tutti insieme a un obiettivo comune, come la tutela e la salvaguardia del patrimonio ambientale – evidenzia Gordiani – possa rappresentare un elemento importante di integrazione. Sono infatti convinto che lo scambio di “buone pratiche” interculturali – conclude – possa contribuire enormemente alla conoscenza diretta e al rafforzamento del senso civico di tutti, per una valorizzazione dell’interculturalità, superando la conflittualità».