Toscana

Lucca, il paralimpico Stefano Gori ha incontrato i detenuti: tutti dobbiamo rispettare le regole

L’incontro, che ha visto la partecipazione di una nutrita rappresentanza di detenuti, oltre al direttore, Francesco Ruello, al comandante, Rosa Ciraci, e al personale della polizia penitenziaria e dell’area educativa, è stato molto sentito da tutti i partecipanti.

Stefano ha voluto sottolineare l’importanza della voglia di riscatto, paragonando la sua vicenda umana e sportiva, con la perdita completa della vista e la conseguente rinuncia ad una promettente carriera sportiva, a quella delle persone che lo stavano ascoltando.

“Anch’io, come voi, anche se per ragioni e attraverso strade differenti, ho toccato il fondo, ho vissuto momenti, anni di angoscia e di sofferenza, ma sono stato in grado, ed è questa una possibilità che è concessa ad ognuno di noi, di riscattarmi da questo destino che appariva contro di me, trovando un nuovo senso alla mia esperienza di uomo e di atleta!”

Interessante anche il passaggio del racconto dell’atleta sull’importanza delle regole e del loro rispetto. “Il fatto che io mi trovi in una situazione di svantaggio non deve farmi credere che allora si possa chiudere un occhio su un’eventuale infrazione di corsia sui 100 metri piani o su un nullo nel salto in lungo, non sarebbe giusto” così come, quando qualcuno glielo ha chiesto, ha anche raccontato della presenza del doping anche in ambito paralimpico. “Quindi”, ha concluso Stefano, “ricordatevi che tutti abbiamo il dovere di rispettare le regole dello sport piuttosto che del vivere civile”.

Parole queste che hanno realmente entusiasmato i presenti che non hanno mancato di manifestare con applausi, congratulazioni e strette di mano, la loro vicinanza alla storia di Stefano.

L’incontro si è poi concluso con la visione di un breve documentario ricco di spezzoni di gare e di interviste dell’atleta, che al termine dell’incontro ha voluto far dono del suo ultimo libro, in attesa che esca a breve la sua nuova “fatica” editoriale.

Il direttore del carcere dal canto suo ha salutato Stefano dicendogli che da stamani si può considerare tra “gli amici del carcere di Lucca” e che sarà lieto di averlo come ospite anche in previsione di futuri incontri e manifestazioni.