Toscana

MARE: BANDIERE BLU A 90 SPIAGGE; TOSCANA PRIMA CON 14

Bello stabile per le spiagge italiane: 90 le bandiere blu assegnate al mare doc 2006, lo stesso numero dell’edizione precedente. Tremiti, Argentario e Otranto le new-entry d’elite. La Toscana, con 14 riconoscimenti, strappa il primato alla Liguria che si ferma a 12. Brutte notizie dal sud (“ancora poco eco-sensibile”) e dalle isole maggiori. In particolare la Sardegna: una sola bandiera (a Santa Teresa di Gallura) contro le tre del 2005. In discesa anche le spiagge sui laghi: tre bandiere contro le 4 del 2005; ammainato il vessillo di Cannobio in Piemonte. Cresce invece la qualità dei porti turistici: gli approdi premiati da 48 salgono a 52.

Questa la mappa della Fee, la Fondazione per l’educazione ambientale, che ha assegnato le ‘Bandiere Blu 2006’, il premio annuale che riconosce la qualità ambientale delle località balneari e realizzato in collaborazione con Cobat e Coou, i Consorzi obbligatori per la raccolta delle batterie e degli olii esausti. In particolare, l’Italia, secondo la Fee, mantiene il 2/o posto nel Mediterraneo, dopo la Spagna (104 bandiere blu) e prima della Francia (89). Quarto posto per la Grecia (82) e quinto per la Turchia (51).

A livello regionale, la Toscana conquista 3 bandiere e supera la Liguria ottenendo il primato 2006 con 14 vessilli, seguono quindi la Liguria con 12 bandiere, le Marche (11) e l’Abruzzo con 10 (erano 11 nel 2005). L’Emilia Romagna conferma le sue 8 bandiere e le stesse spiagge del 2005; la Campania perde una bandiera e va a quota 7, tutte concentrate nella provincia di Salerno. La Puglia conquista una bandiera e va a 6 grazie alle Isole Tremiti; quattro le bandiere nel Lazio, in Calabria (-1 sul 2005) e in Veneto (+2); Sicilia stabile con 3; Friuli Venezia Giulia mantiene le sue due mentre Molise, Sardegna, Piemonte, Lombardia e Basilicata sono a quota 1.

Al trend positivo per la Toscana, afferma la Fee, ne corrisponde uno negativo per il Sud “dove i comuni, a eccezione delle località vincitrici, dimostrano ancora troppo spesso una scarsa sensibilità ambientale”. “Anche nel 2006 – ha detto Roberto Riccioni, presidente della FEE Italia – il nostro intento è stato quello di sensibilizzare le amministrazioni rivierasche ad un turismo che sappia coniugarsi con l’ambiente capace cioé di incrementare in particolare le presenze straniere. Il nostro augurio è che il Governo centrale ponga una particolare attenzione nei confronti dei comuni rivieraschi che non possono essere lasciati soli”.

Per quanto riguarda poi il capitolo porti “dalla Campagna 2006 emerge forte un impegno responsabile dei porti turistici a crescere in termini di qualità e di attenzione ambientale – ha affermato Claudio Mazza, responsabile della Commissione di Valutazione Approdi – una crescita costante che anno dopo anno ha portato gli approdi a ragionare in chiave di turismo sostenibile. Grazie anche alla collaborazione con Assonat ed Assoapprodi, le due associazioni di riferimento di Federnautica”.

Sul fronte della tutela ambientale, all’attivo 59 isole gestite dai due Consorzi, Cobat e Coou, in 31 Porti Italiani. Nel 2005 sono state conferite alle isole circa 250 tonnellate di olio lubrificante usato e 130 tonnellate di batterie esauste. Questi dati sono l’ulteriore conferma di un anno record con una raccolta complessiva di 213.037 tonnellate di olio usato e 200.000 tonnellate di batterie esauste. Acque pulite, perfetta depurazione, raccolta differenziata, grandi aree pedonali, piste ciclabili, aree verdi, arredo urbano, agevolazioni per i portatori di handicap, divieto di accesso alle spiagge per le auto sono alcuni dei criteri internazionali ai quali i comuni devono rispondere per ottenere il riconoscimento Fee di qualità. (ANSA)