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MEDI O ORIENTE, NUOVE OPERAZIONI MILITARI A GAZA; HAMAS E FATAH SI ACCORDANO PER FINE VIOLENZE

Un uomo palestinese é stato ucciso questa mattina presto durante un’operazione militare condotta dall’esercito israeliano nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti giornalistiche locali e internazionali, precisando che l’uomo, 50 anni, è stato colpito da alcuni soldati entrati in territorio palestinese dopo aver oltrepassato il valico di Sufa per condurre una serie di rastrellamenti nella zona circostante. Secondo fonti palestinesi, la vittima, un civile di nome Baraka Amour, era uscita di casa per andare a pregare. Fonti israeliane hanno solo confermato l’operazione militare, sostenendo che, in base alle informazioni in loro possesso, durante i rastrellamenti sarebbe stato ucciso un miliziano palestinese durante una sparatoria.

Secondo la stampa israeliana un’altra offensiva sarebbe in corso oggi anche a nord di Gaza, dove una ventina di carri armati sono penetrati nei Territori, bloccando l’entrata della cittadina di Beit Hanoun. L’avanzata è stata bloccata dalla resistenza di gruppi armati palestinesi, ma per il momento non si hanno ancora bilanci riguardo a eventuali vittime o feriti. Resta ancora un mistero l’attacco armato contro il convoglio del primo ministro palestinese Ismail Haniyeh (Hamas), avvenuto ieri poche ore dopo l’annuncio di un’intesa fra Hamas ed al-Fatah (la formazione del presidente Mahmud Abbas) per giungere alla fine della violenze tra le rispettive milizie. Il corteo del premier Ismail Haniyeh sarebbe stato attaccato a Gaza con armi automatiche. Se inizialmente le notizie in circolazione parlavano di un attacco contro il premier, il portavoce di Haniyeh ha, qualche ora più tardi, smentito, sottolineando che il fuoco non era diretto contro il primo ministro. A sparare, secondo la stampa locale e internazionale, sarebbero stati i familiari di un palestinese ucciso tre settimane fa dagli uomini del ministro degli interni Said Siam (Hamas). Una versione confermata anche dai servizi di sicurezza palestinesi che di fatto hanno qualificato l’incidente come “una faida familiare” che, in quanto tale, non dovrebbe incidere troppo sulla intesa fra Hamas ed al-Fatah. Due generali egiziani sono riusciti a far firmare ai due partiti un documento in dieci punti concepito per mettere fine alle violenze reciproche. Il documento prevederebbe l’istituzione immediata di un Comitato congiunto per la gestione di crisi e la sospensione degli attacchi. [Fonte: Misna]