Toscana

MEDIO ORIENTE, APPELLO ONU PER AIUTI A PALESTINESI, A GAZA SITUAZIONE INSOSTENIBILE

Un appello per garantire “una cessazione delle ostilità e un miglior accesso ai territori palestinesi” è stato rivolto oggi dal coordinatore degli affari umanitari dell’Onu Jan Egeland alla Conferenza dei donatori a Stoccolma dedicata all’assistenza ai palestinesi, alla presenza di una trentina di paesi e circa venti organizzazioni internazionali. Le Nazioni Unite hanno stimato in 300 milioni di euro gli aiuti umanitari necessari ad arginare una crisi umanitaria legata a mesi di scontri con l’esercito israeliano.

La situazione più grave riguarda la Striscia di Gaza, dove – secondo il ministero della Sanità locale – 225 palestinesi sono stati uccisi, tra cui 62 bambini, e 900 feriti nei due mesi di azioni dell’esercito israeliano dopo il rapimento il 28 giugno di un soldato israeliano, ancora nelle mani dei sequestratori.

Egeland ha paragonato la situazione di Gaza – dove 1,4 milioni di persone vivono sigillate in un territorio poco più grande della città di Stoccolma – a una “bomba a orologeria”: “Se non c’è speranza, vi potete aspettare che i gruppi estremisti abbiano buone possibilità di reclutamento tra centinaia di migliaia di giovani”. Dalla Commissione dell’Unione Europea (Ue) è arrivato un primo impegno per un aiuto di 50 milioni di euro, parte dei quali andrà nel fondo chiesto dall’Onu e in parte in altri interventi di assistenza.

Parlando ai donatori, il responsabile del Programma alimentare mondiale dell’Onu (Pam/Wfp) ha detto che “l’economia di Gaza è al collasso e non c’è fiducia nel futuro, nessun investimento, nessuna speranza”, aggiungendo che i quattro principali silos di grano della Striscia sono vuoti e da giugno è stata proibita la pesca, lasciando di fatto senza lavoro circa 35.000 lavoratori del settore. Misna