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MEDIO ORIENTE, ARAFAT ASSEDIATO A RAMALLAH

L’esercito israeliano sta demolendo a Ramallah il quartier generale di Yasser Arafat, nel quale è stata distrutta la maggior parte degli edifici. Nabil Abu Rudeineh, un dirigente di primo piano dell’Autorità nazionale palestinese, ha detto alla CNN che «la situazione è molto grave e sull’orlo di una vera catastrofe».

Israele ha avviato l’assedio al quartier generale di Arafat in risposta all’attentato suicida di giovedì a Tel Aviv causando sei morti e decine di feriti.

Rudeineh ha detto che gli israeliani “hanno distrutto nove edifici”, che il presidente dell’Anp è illeso ma che le ruspe stanno demolendo un ponte che collega l’edificio dove si trova Arafat agli altri.

Il generale Ruth Yaron dell’esercito israeliano ha detto che scopo delle truppe è la resa di quanti si trovano all’interno dell’edificio, dirigenti e militanti palestinei che «non hanno fatto nulla per fermare il terrorismo».

Ra’anan Gissin, portavoce del governo israeliano, ha detto che ad Arafat non sarà fatto alcun male. L’obiettivo dell’operazione è, hanno reso noto le forze armate israeliane, la cattura di quattro palestinesi ricercati. Ma Rudeineh ha detto che «non ci sono ricercati qui, Israele è solo in cerca di un pretesto».

Venerdì almeno venti uomini presenti all’interno del quartier generale dell’Autorità nazionale palestinese sono usciti con le braccia alzate e si sono consegnati all’esercito. Poco prima della loro resa, un megafono montato su una jeep aveva trasmesso a più riprese le istruzioni: «Uscite con le mani dietro alla testa». Fonti palestinesi sostengono in realtà che alcuni di essi non siano militanti palestinesi ma, al contrario, collaborazionisti con Israele, precedentemente arrestati dall’Anp.

Mentre l’assedio continua, il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat ha fatto sapere che Arafat è illeso. Arafat stesso ha aggiunto tuttavia, riferisce sempre Erekat, che due sue guardie del corpo sono rimaste ferite.