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MEDIO ORIENTE, ARAFAT IN VOLO VERSO PARIGI: «SE DIO VUOLE, TORNERÒ»

“Se Dio vuole tornerò”: lo ha detto stamani il presidente dall’Autorità nazionale palestinese (Anp) Yasser Arafat, poco prima di salire sull’aereo inviato dal governo francese ad Amman (Giordania), dove era arrivato stamattina con un elicottero partito da Ramallah, per prelevarlo e trasportarlo a Parigi dove dovrebbe atterrare verso mezzogiorno. Secondo fonti di stampa, Arafat è atteso alla base militare di Villacoublay (Yvelines) e da lì dovrebbe essere trasferito all’ospedale militare di Percya Clamart per sottoporsi a un ciclo di analisi e cure. Stamani, a salutare il leader palestinese sulla pista dell’aeroporto di Marqa (est di Amman) c’erano il ministro degli Esteri giordano Hani Mulki e alcuni diplomatici e responsabili francesi. Mohammad Rashid, uno stretto collaboratore di Arafat, ha detto che «il presidente appariva in condizioni molto migliori rispetto a ieri e le sue condizioni sono stabili, ma i dottori in Francia diranno di più. Le prossime 72 ore saranno veramente cruciali». Insieme ad Arafat sono partiti la moglie Suha e uno stretto gruppo di collaboratori, tra cui Saeb Erekat, ministro per i Negoziati, e Ramzi Huri, capo dell’ufficio di Arafat. In assenza dell’anziano Rais gli affari dell’Anp saranno gestiti dall’ex-primo ministro Abu Mazen, nella sua qualità di numero due dell’Olp (l’Organizzazione per la liberazione della Palestina) e dal premier Abu Ala, coadiuvati da Salim Zanun, presidente del Consiglio Nazionale Palestinese.

In un’intervista pubblicata stamani da un quotidiano statunitense, il presidente statunitense George W. Bush si è detto preoccupato per la salute di Arafat, sottolineando che ambasciate e consolati americani «sorvegliano gli ultimi sviluppi con molta attenzione». Si tratta delle prime reazioni ufficiali della Casa Bianca alle notizie, e alle voci, sullo stato di salute del presidente palestinese. L’ex-primo ministro russo Yevgheny Primakov da Mosca ha sottolineato come senza Arafat Israele avrà ancora maggiori difficoltà nella ricerca di una soddisfacente soluzione politica all’annoso conflitto. «Se Israele vuole arrivare a qualche forma di compromesso con i palestinesi, il ruolo di Arafat nella normalizzazione dei rapporti bilaterali è molto importante» ha sottolineato Primakov.Misna