Toscana

MEDIO ORIENTE, ARCIVESCOVO MARONITA DI BEIRUT: GRAZIE AL PAPA PER APPELLO, ONU DICHIARI TREGUA

“Ringraziamo il Papa per la sua sollecitudine e per l’attenzione ai problemi di tutta la regione: contiamo sulle sue preghiere affinché il Consiglio di sicurezza dell’Onu dichiari un cessate-il-fuoco immediato. Questo è un conflitto tra Israele e un movimento che si chiama Hezbollah, non deve pagare un popolo innocente”: lo ha detto alla MISNA monsignor Paul Youssef Matar, arcivescovo maronita di Beirut, raggiunto poco fa al telefono. “Libano e Israele fanno parte dell’Onu: le Nazioni Unite hanno il dovere di fermare il coinvolgimento di vittime innocenti, difendere i deboli e trovare soluzioni a tutti i problemi che hanno portato a questa crisi” ha aggiunto monsignor Matar.

In un messaggio diffuso stamani, il Papa aveva chiesto un immediato cessate-il-fuoco, l’apertura di corridoi umanitari e l’avvio di negoziati “ragionevoli e responsabili” per risolvere i problemi della regione. “Questa crisi non è nata dal nulla: pensiamo che il dialogo possa permettere di trovare una soluzione al problema palestinese, per restituire a ogni paese il diritto di vivere in sicurezza e di avere sovranità sull’insieme del suo territorio” ha detto ancora l’arcivescovo maronita di Beirut alla MISNA.

Il presule ha espresso grave preoccupazione per la situazione dei civili: “L’apertura di corridoi umanitari sollecitata da Benedetto XVI e anche dal presidente francese Jacques Chirac è urgente – aggiunge – perché i bombardamenti hanno distrutto 68 ponti, paralizzando di fatto la circolazione. C’è bisogno di medicine per gli ammalati cronici e i feriti, non possiamo permettere che muoiano per la mancanza di assistenza. In questo modo si uccidono degli innocenti”.

La Chiesa ha aperto chiese e scuole per garantire assistenza a olter mezzo milione di sfollati provocati da 9 giorni di bombardamenti: “Ci stiamo adoperando con tutte le energie, ma le risorse sono limitate: il punto è che bisogna assolutamente porre fine a questa crisi” dice ancora monsignor Matar. Che conclude: “Accogliamo l’invito del Papa e domenica ci uniremo alla giornata di preghiera, nella speranza che questo contribuisca alla pace”. Misna