Toscana
MEDIO ORIENTE, ATTENTATO DI HAMAS E REAZIONE ISRAELIANA
Un successo al di là di qualsiasi aspettativa: il quotidiano israeliano Haaretz’ così definisce l’operazione con cui ieri Hamas ha provocato la morte di cinque militari e il ferimento di alcuni altri in un avamposto israeliano nei pressi di Rafah, al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, facendo esplodere un’enorme quantità di esplosivo, a quanto pare una tonnellata e mezza, in un tunnel scavato sotto la postazione dell’esercito di Tel Aviv. In una successiva sparatoria, un civile palestinese è stato ucciso.
Poche ore fa, in Cisgiordania, nei pressi di Nablus, in uno scontro a fuoco, sarebbe stato ucciso un dirigente di Hamas di cui si ignora per il momento l’identità. Secondo il giornale, Hamas – una sigla che sta per Harakat Al-Muqawama Al-Islamia (movimento islamico di resistenza) ma anche una parola che in arabo significa grosso modo zelo , audacia – aveva già tentato operazioni analoghe a quella di Gaza una decina di volte negli ultimi sei mesi ma sempre con scarso successo; il valore politico di questa operazione riuscita è anche più grande, secondo Haaretz, perchè mancano meno di 50 giorni alla data prevista per le elezioni del presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp).
Per di più, eventi di questa natura toglierebbero valore al ritiro unilaterale da Gaza voluto dal presidente Ariel Sharon e lo farebbero apparire come una fuga da un territorio pericoloso e incontrollabile. Più difficile diventerebbe anche il tentativo egiziano di negoziare un cessate-il-fuoco’ nei Territori Palestinesi. Tel Aviv ha poi risposto con un raid aereo il cui bilancio non è per ora chiaro; non ci sarebbero vittime ma uno dei missili lanciati avrebbe interrotto l’erogazione dell’energia elettrica.