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MEDIO ORIENTE, DISORDINI PER EVACUAZIONE COLONI A HEBRON

Militari israeliani sono stati impegnati oggi in un’operazione militare per evacuare un gruppo di coloni che occupava abusivamente due case a Hebron, in Cisgiordania. Migliaia di militari e poliziotti sono stati costretti a sfondare le porte delle abitazioni per portar via i membri delle famiglie occupanti e gli ultranazionalisti venuti in loro sostegno. Durante le operazioni di sgombero, che in totale hanno interessato 200 persone, 15 persone sono state ferite e 4 arrestate. Ieri, il comando dell’esercito israeliano aveva condannato a pene di 2 a 4 settimane di prigione 12 militari che si erano rifiutati di prendere parte all’operazione. Una trentina di soldati di fanteria sostenuti da deputati e da rabbini ultra-nazionalisti avevano annunciato di non prendere parte all’operazione, anche in modo indiretto, giudicando che si tratta di “espellere ebrei dalle loro casa”. Per esprimere la loro contrarietà alle evacuazioni, nella notte di domenica a lunedì, coloni avevano incendiato una scuola palestinese nella parte antica di Hebron causando danni alle case e negozi vicini. Due anni fa, i coloni che si erano installati nel vecchio mercato palestinese, chiuso dall’esercito, avevano accettato di lasciarlo sperando di ottenere in seguito il permesso dalle autorità israeliane per farvi ritorno, ma davanti al rifiuto emanato dal procuratore generale del governo, Menahem Mazouz, alcuni mesi fa due famiglie sono tornate per occupare abusivamente i luoghi. In base a un accordo tra l’Autorità palestinese e Israele, Tel Aviv aveva proceduto nel 1997all’evacuazione dell’80% del territorio di Hebron (120.000 abitanti); alcuni israeliani erano rimasti nel centro della città attorno alla tomba dei patriarchi, luogo sacro per musulmani ed ebrei.Misna