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MEDIO ORIENTE, GAZA: DOPO INCHIESTA ‘RAINEWS 24’ ALTRI ELEMENTI SU USO «NUOVE» ARMI DA PARTE ISRAELIANA
Il dato certo è che tra i mesi di giugno e agosto l’aviazione israeliana ha usato nella Striscia di Gaza armi diverse o nuove, che hanno provocato ferite mai viste in precedenza. Abbiamo documentato decine di casi di feriti che hanno perso uno o due arti inferiori per cause difficilmente spiegabili”: lo dice alla MISNA il dottor Hassinen Mouawia, direttore generale dei servizi di pronto soccorso nella Striscia di Gaza presso il ministero della Sanità dell’Autorità nazionale palestinese (Anp). Da alcune ore sta circolando la nuova inchiesta di ‘Rainews 24’ – il canale satellitare ‘all news’ della televisione di stato italiana – secondo cui nei mesi scorsi le forze israeliane avrebbero usato un nuovo tipo di arma con frammenti di carbonio e polvere di tungsteno.
“Nei principali ospedali di Gaza, come lo Shifa Hospital, i nostri colleghi medici hanno curato feriti che presentavano piccoli fori, soprattutto alle gambe; in alcuni altri casi, all’interno del corpo sono stati trovati frammenti metallici di diverse dimensioni, superiori alla misura delle piccole ferite spiega il dottor Mouawia, che è chirurgo cardio-vascolare. Personalmente ho raccolto in un cd la documentazione relativa a 86 casi che sono pronto a mostrare in Italia o all’estero per far sapere quello che è accaduto qui nei mesi scorsi, quando l’opinione pubblica era rivolta soprattutto al conflitto in Libano” aggiunge il medico.
“Secondo noi Israele ha utilizzato anche armi chimiche, come dimostrano i numerosi casi, anche questi documentati, di persone con gravissime bruciature a organi interni in assenza di ferite esterne” dice ancora alla MISNA Mouawia, raggiunto al telefono a Gaza City.
Secondo l’indagine di ‘Rainews 24’, la “nuova” arma utilizzata a Gaza sarebbe molto simile all’esplosivo Dime (Dense inerte metal esplosive), realizzata dall’industria bellica statunitense e definita sul sito internet di un laboratorio dell’aeronautica statunitense una munizione “focused lethality” (a “mortalità mirata”), ovvero in grado di distruggere un obiettivo causando danni minimi all’area circostante. Stando alle testimonianze raccolte nel reportage, i feriti di quest’arma hanno riportato danni e amputazioni agli arti inferiori tutti effettuati alla stessa altezza (poco sotto i genitali) e con modalità identiche.