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MEDIO ORIENTE, GIORNATA TRAGICA A GAZA, AMAREZZA DI KOFI ANNAN
“Seria preoccupazione” è stata espressa dal segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan di fronte all’inasprimento delle violenze nella striscia di Gaza e nelle zone adiacenti, dove ieri sono stati uccisi almeno 23 palestinesi nel grande e miserevole campo profughi di Jabalyia – e 3 israeliani. In un comunicato affidato al suo portavoce, Annan ha ribadito di essere “profondamente convinto che non esista soluzione militare a questo conflitto”. La giornata di ieri è stata una delle più tragiche degli ultimi 24 mesi in Medio Oriente: gli scontri erano iniziati nella notte tra martedì e mercoledì, con la rappresaglia dei soldati di Tel Aviv dopo la morte di due bambini di 2 e 4 anni colpiti da missili Qassam’ lanciati da Hamas contro la cittadina di Sderot, a sud della Striscia di Gaza. Già dal mattino le forze armate di Israele hanno intensificato le operazioni a Jabalyia, non lontano dalla colonia ebraica di Alei Sinai, nel nord dell’enclave palestinese, zona da cui partono gli artigianali razzi usati dai gruppi armati estremisti per colpire gli insediamenti israeliani. Un commando di militanti palestinesi ha ucciso una donna e l’infermiere militare che l’ha soccorsa; i soldati dello Stato ebraico hanno colpito mortalmente uno degli aggressori, mentre in un altro attacco rivendicato, come il primo, da Hamas è stato ucciso un soldato israeliano.