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MEDIO ORIENTE, GOVERNO ISRAELIANO CONFERMA PIANI PER ESTENDERE COLONIE IN CISGIORDANIA

Dopo parziali anticipazioni fatte la scorsa settimana dall’organizzazione B’Tselem, oggi è stata la Radio militare israeliana a confermare l’esistenza di un piano del ministero per la Pianificazione urbanistica per estendere drasticamente gli insediamenti in Cisgiordania con la costruzione di 73.000 unità abitative in grado di accogliere nei prossimi anni 280.000 persone. Secondo fonti dello stesso ministero si tratta di progetti preliminari che devono ancora passare al vaglio di diverse istituzioni governative. La diffusione della notizia ha suscitato la pronta reazione di ‘Peace Now‘, un’altra organizzazione pacifista israeliana: con la possibilità di un nuovo esecutivo di destra, ha detto l’associazione diffondendo un rapporto, “esiste il rischio di una rapida espansione delle colonie in territorio palestinese… con la chiara intenzione di distruggere la soluzione di due stati” che metterebbe fine al conflitto con i palestinesi. Secondo il rapporto – elaborato in base a dati governativi – il piano prevede il raddoppiamento di alcuni insediamenti, la costruzione di 5722 nuove abitazioni a Gerusalemme Est (capitale designata di un futuro stato palestinese, ndr) e l’occupazione di aree ora palestinesi. Il piano contrasta con gli impegni presi e più volte reiterati a livello ufficiale dal governo di Tel Aviv a non proseguire la costruzione di insediamenti in Cisgiordania; a Maale Adumin, una delle principali colonie a est di Gerusalemme, è prevista la costruzione di 3500 unità abitative lungo una striscia di terra che, ha denunciato B’Tselem, se confiscata taglierebbe la Cisgiordania in due parti, separando il nord dal sud.Misna