Toscana

MEDIO ORIENTE, INCONTRO A BETLEMME TRA UNICOOP E ARTIGIANI NEL SEGNO DELLA COOPERAZIONE

La collaborazione tra l’Unicoop Firenze e gli artigiani di Betlemme, in atto ormai da tre anni, è un segno di speranza non solo per tante famiglie di Betlemme ma per tutto il Medio oriente. È stata salutata così la “simbiosi produttiva» tra le due realtà (la produzione di manufatti in legno viene distribuita nella rete di vendita Coop di tutta la Toscana) in un incontro avvenuto ieri sera nella scuola in Terra Santa tra il presidente di Unicoop Firenze Turiddo Campaini, l’omologo della Camera di commercio di Betlemme Samir Hazboun e il coordinatore delle cooperative artigiane in Palestina Zaccaria Zaccaria. Presenti anche il padre francescano Ibrahim Faltas e il presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni.

Nella riunione è stato ricordato che tale collaborazione, che per la promozione effettuata questo mese a Betlemme, ha comportato acquisti da parte di Unicoop Firenze per 167 mila euro, è cominciata nel Natale 2001, quando Unicoop Firenze inserì nel proprio circuito di vendita 5.000 statuine dei presepi realizzati dagli artigiani di Betlemme, rivendute poi a prezzo di costo e senza alcun ricarico. L’iniziativa è stata replicata a Natale 2002, con importi molto più importanti: 51700 pezzi, per un valore complessivo di circa 305 mila euro.

Lo scorso anno, ha detto Hazboun, il rapporto fra le due realtà- in particolare con l’organizzazione Handcraft association che conta 45 aziende e dà lavoro a circa 270 famiglie per oltre mille persone – si è ulteriormente evoluto. L’idea della cooperativa è stata quella di fare da volano in un’economia troppo specializzata e di nicchia e questa operazione ha anche un altissimo valore simbolico perché ha ridato nuova forza ad andare avanti a tanti lavoratori quando la disoccupazione ha raggiunto l’85%. Si trattava infatti, ha spiegato Campaini, di convincere gli artigiani a diversificare la loro produzione per venderla direttamente nel circuito Coop e iniziare così a produrre per il mercato occidentale.

“Non è stato semplice – ha spiegato il presidente – perché molti di loro hanno macchinari vecchi, non riconvertibili e capaci di fare solo le loro statuine tradizionali”. Si è così inserito nel progetto Andrea Berti, delle Coltellerie di Scarperia che si è recato a Betlemme per spiegare alcuni trucchi del mestiere e l’arte tutta toscana di creare certi manufatti. Il suo entusiasmo ha permesso di giungere agli accordi commerciali con Unicoop Firenze, superando non pochi ostacoli. A complicare l’operazione, ad esempio, si è aggiunta una difficoltà tecnica: i manufatti in legno d’olivo devono essere rifiniti con la cera per ottenere i risultati migliori, ma a Betlemme la cera è finita da tempo e attraverso il «Check point» è difficile far transitare nuove materie prime. Gli artigiani allora usano l’olio, ma è molto complessa la procedura per far passare il prodotto finito attraverso i posti di blocco israeliani e inviarlo in Italia. Ma l’operazione è riuscita e nell’ottobre del 2003 questi prodotti sono stati messi in vendita per la prima volta. Pieroni ha ricordato che la Provincia rinnova, ampliandolo, un nuovo protocollo d’intenti che prevede una collaborazione tra gli artigiani di Betlemme, la Provincia e la Regione Friuli Venezia Giulia, anche in questo caso, per la commercializzazione di prodotti in queste zone. (ANSA).