Toscana

MEDIO ORIENTE, ISRAELE RESPINGE TREGUA UMANITARIA, ‘NON È NECESSARIA’

“Non c’è bisogno di una tregua temporanea di 72 ore perchè Israele ha aperto un corridoio umanitario per e dal Libano” ha detto il portavoce del governo israeliano Avi Pazner, respingendo così l’idea di una “tregua umanitaria” presentata ieri al Consiglio di Sicurezza dell’Onu da Jan Egeland, responsabile per gli aiuti umanitari, allo scopo di far giungere assistenza e trarre in salvo bambini e feriti.

“La situazione è completamente diversa” ha aggiunto Pazner. “Sono gli Hezbollah che deliberatamente stanno ostacolando il trasferimento di aiuti sanitari e alimentari alla popolazione nel sud del Libano per creare una crisi umanitaria della quale vogliono incolpare Israele”.

Fonti del ministero degli Esteri di Tel Aviv hanno detto che la proposta di Egeland non è stata ancora formalmente presentata e che comunque già martedì scorso il primo ministro Ehud Olmert aveva accettato la creazione di “corridoi umanitari”. Le stesse fonti – citate dal quotidiano ‘Haaretz’ – aggiungono che da domani sarà permesso a un rappresentante dell’Onu di essere presente nel “centro di soccorso umanitario” aperto dall’esercito israeliano nel confine settentrionale.

Intanto, alla crisi umanitaria il Libano si aggiunge anche un’emergenza ambientale. Più di 100.000 barili di petrolio sono fuoriusciti nelle ultime due settimane dall’impianto di Jiyeh, 21 chilometri a sud di Beirut, ripetutamente colpito dall’aviazione israeliana. Il greggio riversato in mare si sta estendendo lungo ottantina di chilometri di spiagge rocciose lungo la costa libanese, riferisce il sindaco di Jiyeh. Secondo il ministro libanese dell’Ambiente, Yacoub Sarraf “ad oggi, 10-15.000 tonnellate di greggio si sono versate in mare e si tratta incontestabilmente della più grave catastrofe ecologica nel Mediterraneo”.

Il ministro ha indicato una prima stima: ripulire le coste libanesi dalla macchia di petrolio dovrebbe costare tra i 45 e i 50 milioni di dollari, aggiungendo che la ‘macchia nera’ potrebbe raggiungere anche i paesi vicini: “Cipro, la Siria, la Turchia, la Grecia e anche lo stesso Israele”. Misna