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MEDIO ORIENTE, ISRAELE SOSPENDE RITIRO DA CITTÀ DELLA CISGIORDANIA

Il previsto trasferimento sotto controllo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) di una terza città della Cisgiordania è stato sospeso; lo ha comunicato il ministro della Difesa israeliano Shaul Mofaz durante una riunione del governo. Israele accusa l’Anp di non mantenere l’impegno preso lo scorso febbraio al vertice di Sharm El-Sheik di disarmare i miliziani palestinesi e per questa ragione non procederà, come atteso, al ritiro dalla città di Qalqilya e alla sua restituzione sotto il controllo palestinese. Lo scorso marzo, in seguito agli accordi siglati tra il primo ministro Ariel Sharon e il presidente palestinese Mahmoud Abbas, le città di Tulkam e Gerico, presiediate dalla forze israeliane dall’inizio della cosiddetta ‘seconda Intifada’, erano state ‘restituite’ all’Anp e alle sue forze di sicurezza. Oltre Qalqilya, anche le città di Ramallah e Betlemme dovrebbero rientrare sotto il controllo palestinese. Ma il governo israeliano ha accusato la controparte palestinese di non fare abbastanza per smantellare le organizzazioni che considera terroriste portando l’esempio del rilascio di due uomini di Hamas recentemente arrestati a Gaza, e quello di non aver disarmato i presunti miliziani nelle città già restituite. L’Anp a sua volta ha accusato Tel Aviv di non rispettare i patti: oltre ad esitare nella restituzione di tutte le cinque città, Israele non avrebbe ancora liberato, come stabilito, un secondo scaglione di 400 prigionieri palestinesi. (Misna)