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MEDIO ORIENTE, LIBANO: NEGOZIATO ISRAELE-HEZBOLLAH SU PRIGIONIERI, QATAR PARTECIPA A UNIFIL

“Le due parti hanno accettato il tentativo del segretario generale di aiutare a risolvere questo problema”: lo ha detto Kofi Annan in una conferenza stampa in Arabia Saudita, indicando che sia il Libano che Israele hanno accettato la sua offerta di mediazione per il rilascio dei due soldati israeliani sequestrati a luglio dai guerriglieri libanesi Hezbollah. Annan – che in un’intervista al New York Times aveva annunciato questa possibilità – ha aggiunto che nominerà una persona per “lavorare segretamente tra le due parti” e il suo nome non verrà annunciato né oggi né domani. “La sola cosa sulla quale insisto – ha detto Kofi Annan – è che se devo usare i miei buoni uffici, il mediatore sia il solo mediatore. Se altre persone saranno coinvolte, noi ci ritireremo, perchè ciò porterebbe della confusione e non sarebbe efficace”.

Intanto il governo israeliano mantiene – malgrado i ripetuti appelli internazionali – il blocco aeronavale sul Libano. Ieri un aereo della ‘Qatar airways’ proveniente da Doha con passeggeri e aiuti umanitari è atterrato a Beirut, dove finora Israele aveva autorizzato soltanto velivoli della compagnia giordana ‘Royal Jordanian’ e della libanese ‘Mea’. Nel tardo pomeriggio da Gerusalemme fonti del ministero degli Esteri israeliano citate dall’agenzia italiana ‘Ansa’ hanno riferito che il volo era stato autorizzato anche se non vi sono conferme da parte delle autorità di Doha. Il Qatar sembra comunque intenzionato a svolgere un ruolo più dinamico nella crisi libanese: ieri ha annunciato l’invio di 200-300 uomini per la missione Unifil dell’Onu. Dopo aver incontrato Kofi Annan a Doha, il ministro degli Esteri del Qatar ha sottolineato che il suo è il primo governo arabo che aderisce alla missione di pace dell’Onu in Libano per “dire a Israele che noi crediamo in quella risoluzione e che vogliamo applicarla”.

Anche il premier turco Tayyip Erdogan ha chiesto ai paesi musulmani di partecipare alla forza Onu, affermando che “è un dovere storico dei paesi arabi”. La decisione di massima della Turchia di inviare forze per l’Unifil ha comunque suscitato accese proteste a livello locale e il voto del Parlamento di Ankara oggi – che dovrebbe ratificare la partecipazione alla missione Onu – rischia di alimentari ulteriori tensioni.

L’impegno internazionale per la ricostruzione del Libano, nel frattempo, sembrerebbe ulteriormente rafforzato con gli impegni economici di Arabia Saudita e Qatar per circa 800 milioni di dollari, che si aggiungono agli oltre 900 stanziati nei giorni scorsi dalla Conferenza internazionale dei donatori a Stoccoloma. Secondo le stime del governo libanese, i danni provocati dai bombardamenti israeliani – contro ponti, centrali elettriche, strade e infrastrutture – ammontano a 3,6 miliardi di dollari. In un’intervista, il ministro della Difesa di Beirut ha accusato Israele di “guardare al Libano come a un rivale” e di non volere il suo sviluppo economico”. Fonte: Misna