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MEDIO ORIENTE, LIBERATI 500 PRIGIONIERI PALESTINESI, DIBATTITO AL PARLAMENTO DI RAMALLAH

Cinquecento prigionieri palestinesi sono stati rilasciati oggi e consegnati all’Autorità nazionale palestinese (Anp), nell’ambito delle misure distensive decise dal governo di Tel Aviv nel recente vertice di Sharm el Sheikh (Egitto): lo ha riferito la radio militare israeliana. Ieri i 500 erano stati radunati nel carcere di Ketziot, nel deserto del Negev; succesivamente sono stati trasportati in autobus verso i punti di valico di Salem-Jenin, Tulkarem, Bitunya-Ramallah e Tarqumya-Hebron – in Cisgiordania – e nel passaggio di Erez, tra Israele e la Striscia di Gaza.

Prima della liberazione, tutti hanno dovuto sottoscrivere un documento in cui hanno garantito di aver abbandonato definitivamente la lotta armata contro Israele.

Il rilascio dei prigionieri avviene all’indomani della decisione dell’esecutivo del primo ministro Ariel Sharon di ritirare le colonie dalla Striscia di Gaza e dal nord della Cisgiordania. L’ordine di sgombero degli insediamenti sarà effettivo a partire dal prossimo 20 luglio e si effettuerà in quattro fasi, la cui attuazione dovrà ogni volta essere approvata dal governo. Ieri Tel Aviv aveva anche approvato il nuovo tracciato della discussa barriera di separazione che sta costruendo in Cisgiordania.

Intanto, è in corso al Consiglio legislativo palestinese, il parlamento di Ramallah, il dibattito sul nuovo governo di Abu Ala, chiamato a impegnarsi per garantire la sicurezza nelle zone palestinesi, realizzare le riforme e preparare le elezioni politiche del prossimo luglio. Il primo ministro, che sarà coadiuvato da 23 titolari di altrettanti dicasteri, ha scelto come suo vice l’ex-ministro degli Esteri, Nabil Shaath. Il voto di fiducia è previsto nel primo pomeriggio. Misna