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MEDIO ORIENTE, OLTRE 30 MORTI NELLE ULTIME ORE NELLA STRISCIA DI GAZA

È salito a 32 il numero dei palestinesi, tra cui 3 bambini, uccisi nei combattimenti con le truppe israeliane, in corso da stanotte nel nord della Striscia di Gaza. Si tratta di dati diffusi da fonti ospedaliere locali e sembrano destinati ad un’eveoluzione, perché gli scontri continuano. Tra i civili uccisi, tre donne e tre bambini; tra i miliziani, anche il figlio di un deputato di Hamas. Due giorni fa era stato ucciso anche il figlio del capogruppo parlamentare. Guardando alla parte israeliana, Tel Aviv denuncia il ferimento di cinque soldati – nessuno in pericolo di vita – e di due civili colpiti leggermente nello scoppio di uno dei quattro razzi caduti nelle ultime ore sulla città di Ashkelon. C’è la dichiarazione del vice ministro della Difesa israeliano, Vilnai: parla di operazioni di routine per scongiurare il lancio di razzi e nega che i combattimenti in corso nel nord della Striscia di Gaza siano l’inizio di una grande operazione terrestre dell’esercito volta a portare a una parziale occupazione della Striscia. Mentre il presidente palestinese afferma che “ciò che accade a Gaza è più che un olocausto” e chiede una “protezione internazionale per il popolo palestinese”. Di fatto si combatte da quattro giorni: secondo la radio pubblica israeliana, sono sedici i razzi caduti in diverse località israeliane, in maggioranza nel Neghev occidentale. Mentre sale a 67 il numero dei palestinesi uccisi, tra cui 11 bambini. Gli scontri sono scoppiati dopo che Israele ha lanciato un’offensiva in risposta alla morte di un civile israeliano, colpito mercoledì da un razzo palestinese Qassam. (Fonte: Radio Vaticana)