Toscana

MEDIO ORIENTE, PATRIARCA LATINO GERUSALEMME: TUTTI CHIAMATI ALLA PACE, NON ALLA GUERRA

“L’esitazione, anno dopo anno, a stabilire la giustizia e la pace in questa Terra Santa ed il mantenimento dell’instabilità nella regione è il grande peccato dei responsabili dei nostri paesi. La guerra non può essere la via per costruire la pace e la sicurezza”: lo ha affermato ieri monsignor Michel Sabbah, patriarca latino di Gerusalemme durante la festa mariana dell’assunzione celebrata dalle comunità cristiane in tutto il mondo e soprattutto in Libano, Palestina ed Israele.

Il patriarca, nella sua omelia in lingua francese, ha invitato i fedeli presenti – tra cui spiccava il nunzio apostolico monsignor Antonio Franco, inviato speciale del papa Benedetto XVI in Israele – a promuovere incessantemente le azioni per “costruire la pace e la giustizia” in Terra Santa dove “tutti sono chiamati da Dio alla vita non alla morte, alla pace non alla guerra, all’amore non all’odio”.

Ribadendo il desiderio forte di “sicurezza e di tranquillità” per la nazione israeliana, monsignor Sabbah ha sottolineato che “la demolizione e la morte causati a Gaza ed in Libano non sono la via per la pace” ed ha invitato a “mettere fine all’occupazione” dei territori palestinesi vedendo nella dignità umana un punto focale per il raggiungimento della stabilità nel Medio Oriente. Accennando alle “sofferenze dei palestinesi, dei libanesi e degli israeliani”, il patriarca latino di Gerusalemme ha infine pregato perché “questa grande calamità possa trasformarsi in un passo decisivo verso la pace totale, definitiva e giusta”. Misna