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MEDIO ORIENTE, RISCHIO CRISI UMANITARIA A GAZA, MEDIAZIONE PORTA A SOLUZIONE TEMPORANEA

“Ogni giorno che passa ci si avvicina ad una crisi umanitaria”: lo ha detto ieri John Ging direttore dell’agenzia Onu per i profughi palestinesi (Unrwa), esprimendo preoccupazione per il rischio di una crisi umanitaria a Gaza dove la chiusura, decisa dalle autorità israeliane, del valico commerciale di Karni sta causando una grave carenza di alcuni prodotti di prima necessità, come la farina e il pane. “Non mancano solo granoturco e farina, ma anche zucchero, olio e altri prodotti di base” ha aggiunto Ging. Il valico di Karni, il principale punto di passaggio delle merci da e per la Striscia di Gaza, è stato chiuso il 21 febbraio scorso da Israele per presunte minacce di attacchi terroristici e da allora ha riaperto solo per brevi periodi.

L’allarme lanciato dall’Onu ha dato il via a consultazioni tra l’Autorità nazionale palestinese e il governo israeliano con la mediazione degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. In serata la radio militare israeliana ha riferito di una soluzione temporanea che prevede che, a partire da oggi, i generi di prima necessità provenienti dall’Egitto siano introdotti nella striscia di Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom, a sud di Karni, considerato da Tel Aviv meno esposto sotto il profilo della sicurezza. In base all’accordo raggiunto ieri in serata, esperti Usa indagheranno sulle presunte minacce che graverebbero sul valico di Karni.Misna