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MEDIO ORIENTE, SANGUINOSA OFFENSIVA ISRAELIANA A GAZA; ABU MAZEN CONGELA NEGOZIATI DI PACE

E’ la più sanguinosa offensiva dell’esercito israeliano dal 2000, quella alla quale si sta assistendo nella Striscia di Gaza. Cinque le vittime palestinesi nei raid di stamani, ieri oltre 60, tra cui sette bambini, 101 morti in 5 giorni. Un’escalation condannata dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU, riunito d’urgenza ieri a New York, che ha definito la reazione d’Israele al lancio di razzi Qassam su Sderot e Askelon “eccessiva e sproporzionata”. Le Nazioni Unite hanno anche chiesto la fine delle violenze, sulla stessa linea l’Unione Europea. Il premier israeliano Olmert ha respinto le critiche internazionali sostenendo di non avere alcuna “intenzione di sospendere” i raid su Gaza contro le postazioni dei miliziani, che continueranno a essere colpiti “inesorabilmente” in difesa dei cittadini israeliani. Prima di lui aveva parlato il ministro della Difesa, Barak, non escludendo anche un’offensiva di terra. Alla radio israeliana ha riferito di 4 obiettivi da conseguire: la fine dei lanci di razzi sul territorio ebraico, del traffico di armi verso Gaza, la deposizione del governo di Hamas e la separazione definitiva di Israele dalla Striscia di Gaza. Intanto Hamas, a partire da oggi, ha decretato tre giorni di lutto mentre il presidente palestinese Abu Mazen, che ha condannato il lancio di razzi verso Israele, ha annunciato il congelamento dei negoziati di pace faticosamente avviati con la conferenza di Annapolis nel novembre scorso. Lanci che proseguono anche oggi: almeno 18 razzi sono stati sparati provocando diversi i feriti. Tensione alle stelle in Cisgiordania nel corso di diverse manifestazioni di protesta, a Hebron un giovane palestinese è rimasto ucciso negli scontri con l’esercito israeliano. In bilico la prossima missione in Medio Oriente del segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, attesa per l’inizio della settimana prossima. (Fonte: Radio Vaticana)