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MEDIO ORIENTE, STRISCIA DI GAZA: NUOVI ATTACCHI CONTRO SDEROT, AUMENTANO VITTIME PALESTINESI

Almeno sei razzi al Qassam sono stati sparati oggi dagli estremisti palestinesi contro la città israeliana di Sderot, vicina al confine con la Striscia di Gaza; cinque ordigni hanno centrato la località, provocando tre feriti tra la popolazione civile; il sesto è invece esploso sul fianco di una collina, senza causare danni materiali. Per il terzo giorno consecutivo dunque i miliziani palestinesi hanno bersagliato con i loro razzi Israele, provocando la reazione delle forze di sicurezza di Tel Aviv.

Da giovedì scorso, cioè da quando le forze israeliane sono entrate nella Striscia di Gaza per liberare il caporale franco-israeliano Gilad Shalit, sequestrato lo scorso 25 giugno, almeno 17 razzi sono stati lanciati contro il territorio israeliano, provocando l’inasprimento delle misure offensive di Tel Aviv e la profonda avanzata di ieri, che ha visto scontrarsi le forze in campo nella periferia di Gaza (come non accadeva da circa un anno), con un bilancio di quasi venti morti. Con le 5 vittime palestinesi di oggi, sale a 23 il bilancio dei morti negli ultimi due giorni, a 27 se si considerano i caduti da giovedì scorso.

Alle vittime palestinesi va aggiunto anche un soldato israeliano, perito ieri in uno scontro a fuoco. Le cifre fornite dall’esercito israeliano sono però sensibilmente diverse da quelle rilasciate dalle fonti sanitarie palestinesi: secondo l’esercito di Tel Aviv, infatti, almeno una quarantina di estremisti palestinesi avrebbero perso la vita negli ultimi giorni. Non esistono però fonti che confermino queste cifre.

Complessivamente, dunque, per ora sono almeno 5.157 i morti, in gran parte palestinesi, provocati dalla cosiddetta Seconda Intifada, iniziata nel settembre 2000. Sul fronte delle trattative per il rilascio del caporale Shalit si è fatta strada nelle ultime ore una soluzione che potrebbe trovare sostegno sia a Ramallah sia a Tel Aviv. È stato il ministro per la Pubblica sicurezza Avi Dichter a suggerire, parlando con la stampa, che siano i palestinesi a fare il primo passo, rilasciando Shalit; in tal caso, Israele potrebbe scarcerare un numero non quantificato di prigionieri palestinesi, come suggerito dal piano egiziano, al momento congelato. Sulla questione è intervenuto anche il padre del giovane caporale: “So che il rilascio di prigionieri era nell’agenda del governo” ha detto, pregando l’esecutivo guidato da Ehud Olmert di “pagare il prezzo” per la liberazione del figlio.