Un militante di al-Fatah è morto e altre sette persone sono rimaste ferite negli scontri nella Striscia di Gaza tra i militanti delle due fazioni rivali palestinesi che appena cinque giorni fa hanno costituito un governo di unità nazionale proprio con l’intento di porre fine alle violenze dei mesi scorsi. Al-Fatah, il movimento moderato del presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha accusato le Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, di aver lanciato una granata a Bet Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, contro l’abitazione di un comandante delle Brigate Martiri di al-Aqsa rimasto illeso uccidendo uno dei membri della forza esecutiva di al-Fatah. Negli scontri successivi, sarebbero rimaste ferite sette persone, tra cui un passante. Il portavoce delle Brigate sostiene invece che i loro uomini si sarebbero limitati a rispondere al fuoco proveniente dall’abitazione del comandante di al-Aqsa e che il combattente di al-Fatah sarebbe rimasto ucciso nell’esplosione accidentale di una granata che si stava preparando a lanciare. Poco dopo gli scontri nella città di Gaza, è stato sequestrato Ahdam al-Sufi, professore dell’Università islamica di Gaza ed esponente di Hamas, secondo fonti di sicurezza palestinese, mentre Hamas ha denunciato il rapimento di un loro dirigente. La tensione tra le due fazioni è aumentata quando Abbas, dopo l’insediamento sabato del governo di unità nazionale palestine, ha designato come consigliere per la sicurezza nazionale Mohammad Dahlan, suo amico di lungo corso. (22 marzo 2007)