Toscana

MILITARE UCCISO IN AFGHANISTAN: MONS. PELVI, BENE COMUNE CONTRO EGOISMO

“La preghiera è la risposta all’incapacità di accogliere il dolore e la perdita di un altro figlio della nostra nazione. Dalla morte dei nostri soldati dobbiamo imparare a chiederci che cos’è l’uomo se non ci prendiamo cura dell’altro, che cosa sarebbe la vita senza l’amore”. E’ la dichiarazione, rilasciata al SIR, dall’arcivescovo ordinario militare per l’Italia (Omi), mons. Vincenzo Pelvi, nell’apprendere della morte di un soldato italiano e del ferimento di altri due, oggi in Afghanistan, durante una operazione congiunta tra militari italiani e forze afgane nella zona a nord ovest della valle di Bala Murghab. Il militare morto è il primo caporal maggiore David Tobini di Roma, in forza presso il 183° reggimento paracadutisti di Pistoia. “Bisogna andare oltre la superficialità e le risposte emotive dei pro e dei contro le missioni di sicurezza – afferma l’arcivescovo – non dobbiamo avere paura di porci domande fondamentali sul senso della morte e non fermarci a risposte immediate e parziali ma andare in profondità per capire la professione militare che è anche capacità di offerta della propria vita. I nostri soldati sono persone che sanno che il Signore accompagna il loro cammino”. “La professione militare – aggiunge – ha quella novità che può cambiare le relazioni internazionali, contribuendo di fatto a costruire un mondo più giusto e solidale. Prendiamo questa morte come espressione del bene comune che prevale sulle logiche egoistiche”.