Toscana

MONTENERO, CHIUDE AULA MARIANA COSTATA 10 MLD DI LIRE: DOPO SOLO 5 ANNI CADE A PEZZI

È stata inaugurata solo cinque anni fa, ma l’Aula Mariana di Montenero «già cade a pezzi» e i monaci vallombrosani, proprietari dell’immobile, «non dispongono ancora della certificazione di agibilità e per questo hanno deciso di chiuderla». È quanto afferma dom Lorenzo Russo, abate generale dei Vallombrosani. Costata oltre 10 miliardi di vecchie lire, e finanziata in parte con i soldi del Giubileo, l’opera è «già malridotta: infiltrazioni d’ acqua ovunque, longherine in acciaio arrugginite e altre che si staccano pericolosamente da una copertura del tetto; ascensori e servizi igienici fuori uso», aggiunge l’abate. L’Aula Mariana, realizzata da un’associazione temporanea d’impresa, costituita dalle ditte livornesi Fratelli Bottoni e Ceal, può ospitare fino a 1500 persone e finora la responsabilità dell’apertura al pubblico è stata tutta sulle spalle dei monaci che, di volta in volta, hanno chiesto l’autorizzazione ai Vigili del fuoco. Ora, in attesa di risposte certe da parte del direttore dei lavori, l’ingegner Antonio Valenti, più volte sollecitato senza esito anche per scritto, gli stessi monaci hanno deciso di chiuderla. Intanto è stato nominato un collegio arbitrale per stabilire le responsabilità, ma se la situazione di incertezza perdurasse la congregazione Vallombrosana è pronta ad agire per vie legali nei confronti di Valenti: «la certificazione di agibilità deve essere redatta dal direttore dei lavori – spiega l’avvocato Federico Frediani, che difende i monaci – e controfirmata dal committente, appunto la congregazione».

Il Santuario di Montenero, dedicato alla Madonna patrona della Toscana, richiama ogni anno oltre un milione di persone tra turisti e pellegrini, ma ora rischia di offrire ben poco ai suoi visitatori: le grotte sono chiuse da più di un anno in attesa di lavori di restauro, ora chiude anche l’Aula Mariana. A marzo la Giunta comunale aveva approvato un protocollo d’intesa con i monaci per promuovere il turismo. (ANSA).