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MYANMAR, AMNESTY AL CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU: RILASCIO IMMEDIATO DI AUNG SAN SUU KYI

Amnesty international ha chiesto oggi al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (in particolare a Cina e Giappone) e ai paesi dell’Asean di attivarsi con urgenza per garantire il rilascio di Aung San Suu Kyi dalla prigione di Insein. “Il governo di Myanmar deve liberare Aung San Suu Kyi una volta per tutte, senza condizioni e senza ripristino degli arresti domiciliari”, dichiara Benjamin Zaracki, esperto di Amnesty. Aung San Suu Kyi e due sue collaboratrici arrestate con lei, dovrebbero essere processate il 18 maggio in relazione a un episodio recente, quando un cittadino statunitense attraversò a nuoto il lago di fronte all’abitazione della Nobel per la pace, restando lì per due giorni. Le condizioni di salute di Aung San Suu Kyi sono peggiorate di recente. Il 7 maggio, le forze di sicurezza hanno impedito al suo medico, Tin Myo Win, di visitarla. Quando questi è rientrato a casa, è stato arrestato e da allora si sono perse le sue tracce. “Sono tra gli oltre 2100 prigionieri politici birmani a rischio di torture e altri maltrattamenti – avverte Zaracki -. Le condizioni detentive sono proibitive e mettono a rischio la salute dei prigionieri”. Aung San Suu Kyi, leader del partito di opposizione “Lega nazionale per la democrazia” è stata privata della libertà per 13 degli ultimi 19 anni, buona parte agli arresti domiciliari. La scadenza dei domiciliari il 27 maggio.Sir