Toscana

Madonna del Monte, affreschi a rischio

DI MARCO LAPINon è certo la prima volta che parliamo della precaria situazione in cui versano tanti nostri edifici di culto, al punto che potremmo dedicar loro una rubrica a parte, tipo «chiese da salvare». Dalle tante cappelline e oratori di campagna ormai da tempo in stato d’abbandono fino a testimonianze di grande importanza storico-culturale come Badia Pozzeveri, di cui abbiamo trattato qualche mese fa, il materiale certo non mancherebbe.

Stavolta ci sembra urgente raccogliere e rilanciare il grido d’allarme che Legambiente Arcipelago Toscano ha lanciato in merito al santuario della Madonna del Monte (nella foto) situato all’Elba, presso Marciana, dove un’infiltrazione d’acqua ha gravemente danneggiato la parete esterna e, complice anche il freddo di fine febbraio, è penetrata anche all’interno iniziando a deteriorare gravemente gli affreschi che comprendono anche un opera del Sodoma, famoso pittore rinascimentale.

La Madonna del Monte, come ricorda il comunicato di Legambiente, sorge in un bosco di castagni centenari, nel cuore del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ed è raggiungibile con una scalinata che è anche una via crucis di circa due chilometri, con 13 cappelle-stazione. Il santuario è inoltre arricchito da un’esedra-fontanile ed è un luogo da sempre sacro, con emergenze archeologiche che risalgono alle popolazioni preistoriche dei subappennini e con tombe rupestri etrusche. Durante il suo breve regno elbano, fu frequentato anche da Napoleone.

«Questo intreccio di storia ed ambiente va salvaguardato con ogni mezzo – ha affermato Gian Lorenzo Anselmi, presidente di Legambiente Arcipelago Toscano – e richiede un intervento immediato da parte di Comune, Parco Nazionale e Soprintendenza, interessando subito i Ministeri competenti, per salvare e recuperare gli affreschi e restaurare prontamente la chiesa».

Altro grave fattore di rischio per il patrimonio artistico conservato nelle nostre chiese sono, com’è noto, i furti, in merito ai quali, una volta tanto, c’è da registrare una buona notizia che riprendiamo dalle nostre pagine locali senesi. Dopo ben 25 anni è stata infatti restituita alla Pieve di Santa Innocenza a Piana – bel complesso romanico d’antichissima origine, inglobato in una grancia, nel territorio comunale di Buonconvento – una Pietà del 1600, opera del pittore-pievano don Ippolito Draghi, la cui tomba è situata all’interno della stessa chiesa presso l’altare maggiore. L’opera, trafugata nel 1981, rappresenta la deposizione di Cristo, sostenuto dagli Angeli e dalle Marie, con la Madonna che si china per baciarlo teneramente e Sant’Antonio da Padova che fissa intensamente i chiodi del Salvatore. Un’immagine sempre ben presente nel cuore e nella mente di tanti parrocchiani, ancora dispiaciuti per il furto nonostante gli anni trascorsi, quando, sorprendentemente, una telefonata al parroco don Claudio Rosi ha annunciato che il quadro sarebbe stato restituito. Ora per il dipinto è previsto un accurato restauro e, per il futuro, la più opportuna e sicura collocazione nel Museo di Arte Sacra di Buonconvento.