Toscana

Meno turisti in Toscana con soggiorni più lunghi

di Ennio Cicali

Il turismo 2008 è dominato dall’esplosione della crisi, prima finanziaria e poi reale, e dalla sua diffusione dagli Stati Uniti verso l’Europa e gli altri continenti. A livello nazionale i dati Istat segnalano un calo degli arrivi stranieri del –5,5% cui si aggiunge una riduzione dei turisti di origine italiana del –1,3%; nel complesso gli arrivi si riducono in Italia del 3,1 per cento.

Il calo dei turisti stranieri è attenuato dall’aumento della durata del soggiorno. Viceversa calano i turisti nazionali con una leggera contrazione della durata media del soggiorno. Il fenomeno appare strettamente collegato all’aumento di viaggi effettuati usufruendo dell’ospitalità di parenti o amici, soprattutto in occasione di vacanze brevi, con una tendenza alla riduzione delle risorse che le famiglie dedicano alle vacanze. Cresce il ricorso alle strutture extra alberghiere, che compensa in buona parte il crollo del comparto alberghiero. Sono questi alcuni dati che emergono dall’indagine dell’Osservatorio regionale sul turismo.

Il successo delle strutture extra alberghiere è da ricollegare in parte alla riduzione, percepita o reale, dei redditi delle famiglie e quindi delle risorse che queste dedicano alle proprie vacanze, in parte ad una maggior attrazione che l’accoglienza extra alberghiera esercita su molti turisti.

Per i motivi attinenti al reddito è da ricordare che la riduzione delle disponibilità delle famiglie e il crollo della fiducia dei consumatori, si sovrappongono a un lungo periodo di bassa crescita dell’Italia che, specie negli ultimi anni, ha condotto a un impoverimento, prima degli strati più deboli del paese e poi anche del ceto medio, e ha fortemente inciso sulle disponibilità di spese da dedicare a consumi turistici.

L’accresciuta diseguaglianza, che nell’ultimo decennio ha investito non solo l’Italia ma molti paesi europei, parte dell’economia americana, e dei paesi di recente industrializzazione, ha condotto a una netta segmentazione del mercato: da un lato un’élite di consumatori ricchi in cerca di soggiorni di eccellenza, dall’altra una massa molto più ampia di turisti, con capacità di spesa contenute, in cerca d soluzioni meno costose, che permettano di contenere il costo della vacanza, quali campeggi e villaggi, affittacamere e B&B e, a maggior ragione, vacanze presso amici e parenti, o in abitazioni di proprietà.

Il calo delle presenze, pur non avendo investito tutta la regione, ha interessato buona parte del suo territorio. Le perdite più rilevanti si rilevano a Massa Carrara, l’Arcipelago Toscano, le stazioni termali di Chianciano e Montecatini, tutte realtà che, con l’eccezione dell’ultima, avevano sperimentato bilanci negativi anche nel 2007. All’opposto sono in crescita, anche ragguardevole, Livorno e Grosseto, e su valori meno elevati Siena.

In crescita soprattutto la risorsa turistica balneare (+1,4%), quella di campagna-collina (+1, 0%) e, in toni minori, la montagna (+0,3%). In maggiore difficoltà invece le risorse termali (–5,2%) e le realtà di arte e affari che, nonostante eccezioni significative come quella di Siena e di Pisa, registrano un calo del –2,5%.

Dai dati dell’Osservatorio regionale si ricava l’impressione che nel turismo toscano i danni più rilevanti della crisi internazionale si siano manifestati nella prima parte dell’anno e che la fase declinante, dopo aver rallentato nei mesi che precedono l’estate, tenda lentamente a riportarsi lentamente verso la stabilità. Naturalmente, per ora è solo una tendenza.

Ciò che invece appare certo è che la crisi ha contribuito a modificare il turismo in Toscana: sempre più orientato a soggiorni di medio periodo, più diretto a strutture extra-alberghiere e più interessato a inserirsi a fondo nella storia e nel patrimonio storico artistico della nostra regione, nelle sue bellezze naturali ma anche nella società odierna, nella Toscana dei toscani.

In crescita il mercato turistico nord europeo Cresce il turismo nord europeo, che in genere ha una maggiore maturità nei comportamenti turistici, secondo l’Osservatorio regionale sul turismo. Sono in forte crescita i turisti provenienti da Olanda, Belgio, Danimarca, Svezia, Norvegia e con tassi positivi, ma più contenuti,  Francia, Spagna e Gran Bretagna.

In crescita anche altri paesi europei di minore dimensione dei flussi come Portogallo, Grecia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Finlandia e ancora più a est, Russia. Prosegue il declino dei paesi di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera). Riduzioni consistenti per gli Stati Uniti, pesantemente colpiti dalla crisi, ma anche per il Giappone in forti difficoltà economiche da molti anni.

La crescita dei paesi più lontani del nord Europa e il declino di quelli confinanti (paesi di lingua tedesca) ha probabilmente contribuito ad aumentare il costo del viaggio e incentivare le permanenze più lunghe in strutture extra alberghiere. L’aumento della permanenza media dei turisti stranieri in Toscana, oltre che all’aumento dei costi di trasporto, è dovuta a nuovi modelli di turismo, interessati ad approfondire maggiormente la propria esperienza di viaggio.

Per questo tipo di visitatori, orientati a soggiorni più lunghi, la scelta dell’alloggio ricade più frequentemente su esercizi, forse meno lussuosi, che offrendo però una accoglienza più familiare e favorendo lo sviluppo di relazioni più informali, risultano più adatti a una permanenza prolungata, non solo in termini di prezzo.