Toscana

Migranti Firenze. Prefetto annuncia ispezioni a tappeto su centri

L’obiettivo, spiega, «è iniziare una stagione nuova che ci impone un sistema di accoglienza dagli standard molto elevati. Per conseguirli è necessario apportare tutti gli aggiustamenti necessari perché il sistema funzioni al meglio». Una sorta di nuova corso, insomma, perché «ora siamo fuori dalla fase emergenziale». Ad oggi, infatti, nelle strutture del territorio «si contano 2120 presenze e si registra un decremento costante di arrivi».

Il modello di accoglienza diffusa, sottolinea Lega, «si è rivelato efficace, ha garantito una distribuzione equa e sostenibile in tutti i comuni e grazie alla collaborazione con gli enti locali e la Regione abbiamo un sistema positivo ed efficiente». Così, con la fase più emergenziale alle spalle, invita i gestori a svolgere «un ruolo sempre più attivo e improntato al massimo rigore», ovvero «ad osservare puntualmente gli obblighi contrattuali imposti dalle convenzioni e le linee guida della prefettura».

Il prefetto quindi, annuncia che «saranno intensificate le ispezioni improvvise, a tappeto, condotte dal personale della Prefettura e delle Asl, dalle forze di polizia e dai vigili del fuoco, dando la massima attenzione alle modalità di erogazione dei servizi e alle condizioni strutturali e ambientali per garantire sicurezza e incolumità sia degli ospiti che degli operatori».

Parallelamente, Lega sollecita i gestori «a concorrere nel garantire il massimo rispetto delle norme all’interno e all’esterno dei centri dai richiedenti asilo». A questo riguardo, «dovranno essere effettuate verifiche rigorose sul rispetto dell’orario di rientro serale degli ospiti e sulla permanenza dei presupposti di legge necessari per l’accoglienza, come lo stato di indigenza».

Infine, per favorire la presenza «attiva» dei migranti, il prefetto annuncia l’intenzione di incentivare il loro impiego nei lavori di pubblica utilità. «Un’attività di volontariato a titolo gratuito che consente di raggiungere due finalità importanti: da un lato al migrante permette di sentirsi impegnato e meglio inserito nella comunità, dall’altro alla collettività di percepire lo straniero non come un corpo estraneo, ma come una persona positivamente integrata nel territorio». Per questo, conclude, «disporremo un protocollo e vi chiederemo di aderire per stimolare i migranti con una serie di incentivi sui quali vi invito a riflettere».