Toscana

Migranti, in Toscana 13.827 accolti. Gelli: siamo a limite massimo

«La Toscana sta facendo bene il suo dovere rispetto a molte altre regioni, tuttavia c’è un limite oltre il quale non possiamo andare». Il rischio, infatti, «è di creare un territorio non più accogliente e questo, secondo me, non rientrerebbe nelle storia della nostra regione. E se vogliamo mantenere integro questo spirito e questa capacità di risposta, il numero non può assolutamente aumentare rispetto a quelli che sono gli obiettivi che il ministero degli Interni ci ha assegnato», ovvero la quota del 7% dei migranti accolti in Italia. Detto questo, aggiunge, «escludo la possibilità che in Toscana siano creati grandi centri di accoglienza modello Sicilia». Un’ipotesi «che non sta vagliando neppure il ministro Minniti». In Toscana, invece, potrebbe sorgere «un hub per i rimpatri da 100-150 persone», con una capienza cioè «in linea con il resto dei cas, i centri di accoglienza straordinaria».

Dal focus tra i prefetti e la commissione, inoltre, è emerso che il «numero dei Comuni che non accolgono si è ridotto in maniera cospicua: solo 41 dei 277 complessivi non accolgono». Si tratta tuttavia «di piccoli o piccolissimi territori e le isole con un numero di residenti veramente limitato. La stragrande maggioranza dei municipi ha risposto positivamente».

In generale, quindi, il sistema dell’accoglienza diffusa, «la caratteristica che distingue la regione Toscana rispetto al resto del Paese, tiene». Certo al quadro non mancano le difficoltà. «Purtroppo- prosegue l’esponente “dem”- l’accoglienza diffusa attraverso il meccanismo dello Sprar, la modalità forse migliore per coinvolgere le comunità, i Comuni e le associazioni di volontariato, non risponde a tutta la domanda. Abbiamo ancora oggi numeri importanti di migranti accolti nei cas». Il rapporto, in pratica, è di uno a 12,8 visto che solo un migliaio di migranti rientrano nel sistema Sprar. Tra le difficoltà poi riscontrate dai prefetti c’è quella di reperire strutture.