Toscana

Migranti. Biffoni (Anci): serve un centro rimpatrio. Rossi: «No e non mi piacciono»

«L’idea di Minniti, almeno quella di un luogo che allontana il cittadino non comunitario specie se commette determinati reati, secondo me serve», ha detto il sindaco di Prato e presidente regionale di Anci, Matteo Biffoni parlando coi giornalisti a margine della presentazione del «Libro bianco» sull’accoglienza. Ieri, il presidente della commissione parlamentare di inchiesta sui richiedenti asilo, Federico Gelli ha proposto per la Toscana l’introduzione di un centro di rimpatrio al fine di non far saltare il modello locale di accoglienza. «Parliamo della politica dei rimpatri che è competenza dello Stato – ricorda -, ne discuteremo con il governo e in particolare col ministro dell’Interno, ma secondo me è utile in questo momento un luogo attraverso il quale mandare un segnale di rigore nel rispetto delle norme».

«È chiaro che flussi di arrivi continui e costanti, con numeri massicci, rischiano di mandare in tilt un sistema che invece funziona e che ha dato grazie all’impegno di tanti delle buone risposte», ha poi detto Biffoni replicando a chi sostiene che il sistema regionale di accoglienza possa saltare con i nuovi afflussi di richiedenti asilo. «Per fare buona accoglienza – avverte -, e quindi per dare risposta alle persone che arrivano, ma anche per mettere in salvaguardia e creare meno tensione possibile nei territori che accolgono, abbiamo bisogno di tempo e di organizzazione».

«Se si continuerà a gestire le cose in questo modo, e a parlare di invasione a fronte di 13.600 richiedenti asilo, i 40 Comuni diventeranno 60, poi anche 120, quelli che dicono di “no” all’accoglienza. Ci stiamo mettendo in un angolo, ed è pericoloso dal punto di vista politico ed è anche più pericoloso dal punto di vista gestionale», ha affermato da parte sua il presidente della giunta regionale, Enrico Rossi parlando coi giornalisti. Il governatore toscano (oggi Mdp) è anche polemico con il presidente Anci e con Federico Gelli, entrambi suoi ex compagni di partito nel Pd: «Biffoni, che è d’accordo a realizzarne uno, magari potrebbe trovare a Prato un angolino per costruire un Cie, oppure a Pisa potrebbero trovargliene uno. Credo che non serva. Se dobbiamo riportare la gente nei loro Paesi di origine consideriamo che abbiamo soltanto 4 contratti coi Paesi per il rimpatrio. Sono numeri anche molto ridotti». «I rimpatri che li facciano – sottolinea Rossi -. I Cie anche se chiamati con un nome nuovo continuano a non piacermi pure ora che c’è Minniti. Se devo fare, e non credo che debba fare qualcosa, a livello istituzionale non potrò che farlo. Per il resto, se sono così convinti che c’è bisogno di un Cie in Toscana va trovato, immagino che ci sarà subito il sindaco che dirà “io non lo voglio”».