Toscana

Misure anti-crisi: Toscana, 35 milioni di euro per famiglie e lavoratori in difficoltà

Il Consiglio regionale approva con voto unanime la nuova legge regionale che determina gli interventi di sostegno finanziario in favore delle famiglie e dei lavoratori in difficoltà per la coesione e per il contrasto al disagio sociale. Quarantaquattro i voti favorevoli su quarantaquattro votanti, a conclusione di un articolato dibattito in Aula. Riscritti e fatti propri dall’intera aula emendamenti inizialmente presentati dal Pdl anche con la firma dei consiglieri del gruppo MistoStaccioli e Chiurli, e da Più Toscana. Con essi si è ampliato il sostegno per i figli nati anche ai figli adottati o collocati in affido pre adottivo, e ci si è concentrati sull’aspetto dell’informazione sui possibili aiuti nei confronti dei potenziali beneficiari.

In questo senso è prevista la collaborazione tra Aziende sanitarie ed enti locali, l’Istituto degli Innocenti, le associazioni di volontariato; sono coinvolti i Comuni nel caso del contributo per le famiglie numerose (art.3); la Regione stessa si attiverà presso tutta una serie di presidi sul territorio per favorire la conoscenza degli aiuti disponibili per le famiglie con figlio disabile. Votato anche un emendamento presentato da Più Toscana e da Staccioli (Misto), che inserisce tra i requisiti per l’accesso ai benefici previsti dalla legge la residenza in Toscana da almeno un anno.

Al presidente della Giunta regionale Enrico Rossi il compito di illustrare all’aula il provvedimento, che prevede un pacchetto di misure sperimentali per tre anni, fino al 2015. Il pacchetto, ha spiegato il presidente, «prevede varie misure che rispondono a un obiettivo: quello di perseguire un’idea di eguaglianza, solidarietà e coesione sociale, in un momento di grave crisi in cui la diseguaglianza è aumentata a dismisura e si sono persi anche il senso di appartenenza alla comunità e la cultura della solidarietà». Per intercettare il disagio la Regione Toscana non solo fa ricorso alla mutualità del territorio, ma riafferma la centralità della famiglia, «che è anche soggetto economico e di sviluppo, ammortizzatore sociale, fattore di redistribuzione economica e che ha l’importantissima funzione di allevare il capitale umano della società».

Via libera dunque al microcredito per lavoratori in difficoltà: oltre 19 mila persone in Toscana non riscuotono da più di due mesi lo stipendio, pur avendo magari riconosciuta la cassa integrazione in deroga o qualche altro ammortizzatore sociale, non ancora riscossi. Questi lavoratori potranno, rivolgendosi ai sindacati, ottenere prestiti fino a 3 mila euro, i cui interessi saranno pagati dalla Regione. Per questa voce la Regione stanzierà 5 milioni di euro.

Via libera anche agli aiuti alle famiglie, prima di tutto alle famiglie numerose che sono le più esposte al rischio di povertà. La Regione garantirà un sostegno di 700 euro, per ogni anno da qui al 2015, per chi ha almeno quattro figli a carico: altri 170 si aggiungeranno per ogni figlio oltre il quarto. Non si dovrà però superare il tetto Isee di 24 mila euro. Sono circa 3 mila 100 le famiglie che in Toscana si trovano nella situazione di poter chiedere il contributo. Ancora, per  le famiglie che hanno un figlio gravemente disabile sono previsti 600 euro l’anno, sempre con il tetto di 24 mila euro l’anno di Isee. La spesa prevista è 5 milioni.

Arriva un contributo per i nuovi nati, visto che con la crisi, ha detto ancora Rossi, la Toscana ha registrato un nuovo calo delle nascite: nel 2008 se ne erano registrate 33mila 610, nel 2012 sono state 31mila 126.  Per tutti i nuovi nati la Regione staccherà un assegno da 700 euro, a patto che la famiglia abbia un reddito Isee non superiore a 24 mila euro.

Infine, la proposta di legge prevede un sostegno alle famiglie che rischiano di perdere la casa perché non riescono più a pagare il mutuo. La Regione ha fatto un accordo con la Fondazione toscana per la lotta all’usura, creando un fondo vincolato per il rilascio di garanzie finanziarie a favore di famiglie in gravi difficoltà, che possono così contrarre mutui per estinguere passività pregresse fino a un massimo di 50 mila euro.

«Un fatto politico e di governo assai significativo – commenta Gianluca Parrini, consigliere regionale Pd – sotto diversi punti di vista. Innanzitutto per la risorse finanziaria impiegate – 26,5 milioni di euro solo per le quattro principali misure – che nei momenti di grave recessione come quelli che stiamo vivendo, testimonia una forte volontà politica. Ma anche per altre ragioni, su cui è bene soffermarsi: il carattere pluriennale delle misure che avranno validità triennale (2013-2015); la scelta delle misure stesse che dimostra la voglia di intervenire organicamente, e non con azioni sporadiche, in sostegno della famiglia resistendo alle tentazioni ideologizzanti assai presenti anche in alcune parti del mondo politico nostrano; l’efficacia delle azioni (nuovi nati, famiglie con disabili, famiglie numerose, ed altre misure per i lavoratori) che andranno ad incidere proprio sull’anello più debole della nostra società. C’è poi un altro elemento: la Regione Toscana ha privilegiato la strada della concretezza e del pragmatismo, approvando non una bella legge di principi e di generici riconoscimenti all’importanza della famiglia, senza stanziare un euro di finanziamento, bensì varando un provvedimento certamente più scarno ma dotato di adeguata copertura finanziaria. Senza con questo voler enfatizzare: possiamo ben dire che il provvedimento dal Consiglio Regionale della Toscana rappresenta un punto di svolta nelle politiche regionali all’interno delle quali la “politica per la famiglia” diventa un disegno organico e, quindi, un punto fermo anche per il futuro. Di tutto ciò – conclude Parrini – vanno ringraziati il presidente Rossi, che ha sostenuto da subito l’idea e l’assessore Bugli, che l’ha concretamente gestita».