Toscana

Mps: informativa Carabinieri, tra Mussari e Ceccuzzi contatti quasi quotidiani

Intercettazioni eseguite dalla Procura di Siena hanno «messo in evidenza» come all’inizio del 2010 l’allora presidente di Mps Giuseppe Mussari e l’ex deputato e sindaco senese del Pd Franco Ceccuzzi «si confrontassero pressoché quotidianamente sui temi politici nazionali e locali e in particolare quindi sulle decisioni da assumere in seno alla banca» con «i conseguenti riverberi sulle amministrazioni e sulle imprese ad essa collegate».

E’ quanto si legge in una informativa redatta dai carabinieri di Siena, con l’obiettivo, tra l’altro, di compiere accertamenti sull’esistenza di un «gruppo politico-imprenditoriale» denominato «gruppo della birreria», di cui avrebbe fatto parte lo stesso Mussari. L’informativa è agli atti dell’inchiesta condotta dal Pm Aldo Natalini sull’affidamento del ristorante «Millevini» dell’Enoteca italiana. Gli accertamenti dei carabinieri hanno portato anche ad una serie di verifiche preliminari sulla vendita di alcuni immobili da parte di «Valorizzazioni immobiliari» (Vim), società all’epoca controllata da Mps. Secondo la Procura, nella cessione di alcuni immobili, sarebbero state garantite «corsie preferenziali» in virtù di rapporti di amicizia.

A tal proposito per i carabinieri, dall’informativa emergono «gravi indizi per il reato di infedeltà patrimoniale in danno del gruppo bancario Mps». Per tale reato, secondo i carabinieri, «deve necessariamente considerarsi un concorso» anche di Mussari ma il reato è «improcedibile» perché in questo caso è necessaria una querela di parte. Mussari e Ceccuzzi non sono comunque indagati.

Gli avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sull’affidamento di «Millevini» sono stati invece inviati a cinque persone: Antonio Degortes e il fratello Alberto, figli di Aceto, storico fantino del Palio di Siena, il presidente e il direttore dell’Enoteca Italiana, Claudio Galletti e Fabio Carlesi, e la compagna di Antonio. L’ipotesi di reato è concorso in «turbata libertà degli incanti». L’indagine non è direttamente legata a quella sull’acquisizione di Antonveneta da parte di Mps.

Il telefono di Mussari è stato intercettato nel periodo gennaio-aprile 2010. In particolare, secondo l’informativa, «le stesse intercettazioni avevano messo in luce come gli argomenti cardinali delle conversazioni tra il presidente della Banca Mps», che i carabinieri definiscono «espressione dell’anima diessina del Pd», e Ceccuzzi «fossero il difficile equilibrio tra le due anime del partito, quella di loro riferimento e quella minoritaria di provenienza diellina, soprattutto in relazione alle nomine, e la candidatura a sindaco di Siena proprio del Ceccuzzi alle elezioni del 2011».

Ceccuzzi, all’epoca delle intercettazioni deputato Pd, fu eletto sindaco di Siena con il 54,71% alle amministrative del 2011. Il 20 maggio 2012, però, si è dimesso, proprio per il voto contrario al bilancio di alcuni esponenti Pd dell’area ex Margherita. Dopo la vittoria alle primarie per la scelta del nuovo candidato sindaco, la scorsa settimana si è ritirato dalla competizione in seguito a un avviso di garanzia ricevuto dalla Procura di Salerno nell’ambito delle indagini sul crac del pastificio Amato. Per quanto riguarda il cosiddetto «gruppo della birreria», i carabinieri rilevano un «fievole quadro indiziario circa l’operatività di una associazione stabile e dedita alla commissione di delitti».